Questioni di Fisica (e di prospettiva…) – L’Ordine Del Tempo

 

“Esiste un burattino a cui cresce il naso quando dice le bugie?” Si può rispondere: “Certo che esiste, è Pinocchio!” Oppure “No, non esiste, è solo una fantasia inventata da Collodi.” Le due risposte sono entrambe corrette, perché usano il verbo “esistere” con significati diversi.

Carlo Rovelli

 

7.1. Questioni spinose – L’inadeguatezza della grammatica

Cosa esiste adesso nell’universo?

Questa l’incalzante domanda cui Rovelli si propone di rispondere nel settimo capitolo inerente il nostro viaggio nel tempo inerente i principi base della Fisica quantistica. Una domanda che forse, almeno una volta, si sarà affacciata di lungo nella nostra mente, dinanzi alla vastità di un universo tanto piccolo quanto esteso ai limiti del possibile.

Spesso, in un mondo globalizzato qual è il nostro risulta davvero difficile mettere in discussione definiti formalismi grammaticali che possano essere correlati al presente.

Cosa intendo dire con questo?

Beh, il nostro caro Rovelli ha sempre dalla sua la grande dote di non sbagliare neppure un colpo. E questa volta, egli esprime apertamente il suo dissenso contro la concezione di un presente che secondo le teorie fisiche sviluppatesi intorno al XX non esiste. Lo spaziotempo è come una sorta di contenitore che ospita, al suo interno, presente, passato e futuro. Tutti ugualmente esistenti, tutti ugualmente indistinti. La concezione filosofica del “presentismo” che esclude il passato e il futuro dalla nostra concezione di un qualcosa di esistente, risulta ai suoi occhi un’ideologia semplicemente assurda.

Ed ecco che ci troviamo di fronte all’errore formale compiuto da tutti noi, poveri e tormentati esseri umani. Un errore che risiede nella linguistica e, in particolare, nella stessa grammatica.

Siamo arrivati alla frutta, direte. Come può la grammatica, una scienza linguistica così rigorosa e severa nei canoni che scandiscono (si spera) la correttezza dei nostri scritti, delle nostre parole  e,  in ultimo, dei nostri pensieri, fallire miseramente di fronte alla semplice (ma comprovata???) constatazione che il presente, il nostro presente, NON esiste? (O meglio, esiste quello che si chiama “presente esteso”: Un ponte sospeso tra passato e futuro.

Niente paura… La verità è che è “soltanto” questione di Fisica ma soprattutto, di prospettiva!

7.2. Questioni di Fisica

Pochissimi secondi fa abbiamo detto che il presente non esiste. Ovviamente, sappiamo tutti che non è così… Ma la Fisica la pensa diversamente. Come dimostrarlo? La verità è che “ci viene in soccorso” lo spaziotempo, definito come l’insieme organico del passato, del presente e del futuro.

Che cosa significa?

Abbiamo scoperto sin dai primissimi capitoli che il tempo non è unico ma che risulta indistinto qualora lo si voglia considerare suddiviso in periodi, come si è detto nel primo capitolo del libro: La vera essenza del tempo. Ma il nostro piccolo mondo e il nostro cervello si rifiutano (giustamente) di credere a tale concezione, per quanto possa risultare corretta. Non a caso, la storia della Terra è stata suddivisa in ere geologiche che ne hanno scandito i profondi cambiamenti morfologici con una precisione abbastanza accurata. La scansione del tempo ordinario è dunque una questione di vitale importanza, necessaria al fine di poter ordinare gli eventi in base al passato, al presente e al futuro.

Possibile che Einstein, invece, si ritrovi ad affermare con estrema convinzione il seguente asserto?

 

Per quelli di noi che credono nella fisica, la distinzione fra passato, presente e futuro è solo un’ostinata persistente illusione.

 

Beh, questa volta il nostro Rovelli non si trova affatto in accordo con la sua ideologia. Le cose cambiano nel tempo e si trasformano l’una nell’altra rendendosi giustizia secondo l’ordine del tempo, come del resto affermava Anassimandro.

E benché il tempo non sia unico e non lineare, non lo si può ridurre a una linea sottile nel quale questi tre grandi blocchi temporali si trasformano in un singolo complesso universale. I cambiamenti a cui l’universo va incontro sono spesso simultanei, confusi e non ben rappresentabili lungo la linea del tempo. Ma la loro esistenza è di fatto indiscutibile.

In sostanza, tutto cambia ed è destinato a cambiare, nel bene e nel male. Sta a noi guardare il tutto da una nuova prospettiva che prescinde completamente dalle leggi della Fisica.

7.3. Questioni di prospettiva

La Fisica, invece, si rifiuta di guardare alla prospettiva. Questa vuole essere oggettiva, perdendo però l’aspetto umano connesso alle percezioni che fin dagli albori hanno dominato la nostra esistenza. Ma non ci resta altro che accettarlo… La struttura temporale dell’universo è decisamente più complessa e non risulta ordinata a livello dei singoli eventi che la costituiscono. Ad ogni modo, non abbiamo ancora concluso. Mancano, in effetti, “strambe” questioni inerenti la grammatica…

Ancora lei?

Si esatto. Ancora lei… Non sono ancora riuscita a spiegarmi in un modo più umano che non riguardi i misteri incomprensibili della Fisica, pertanto abbandoniamoci nuovamente sulle ali del pensiero conclusivo di Rovelli.

7.4. Questioni di grammatica (e annesse conclusioni…)

La frase introduttiva a questo nuovo articolo mi fa sorridere e rivela a tutto il mondo la furbesca natura di Rovelli. Probabilmente, se non fosse diventato fisico, sarebbe divenuto un gran filosofo… Ad ogni modo, “il nostro cercatore della verità” ha pienamente ragione e il diverbio tra la Fisica e la nostra personalissima percezione correla a sé anche un concetto di tipo linguistico, e dunque grammaticale. Il presente, o meglio, la scansione del tempo, che per la Fisica non esiste, è però correlato al duale (e spesso contraddittorio) concetto di esistenza e realtà.

Cioè che esiste per me, magari può non esistere per qualcun altro o viceversa. Pensiamo alle “eventuali e tortuose vicende amorose”: quante volte ci si fanno dei “film mentali” riguardo una data situazione o ci si perde in delle dolci (e crudeli!) illusioni che non esistono che nella nostra testa? Eppure, in un certo qual modo esistono.

Come nascono le suddette illusioni? Semplicemente da noi stessi o da un gesto che può essere mal interpretato dalla persona che lo riceve. A volte si scambia la semplice gentilezza per un qualcosa di più profondo o un atteggiamento di leggerezza in menefreghismo assoluto. Ma sappiamo da sempre che l’apparenza inganna e che purtroppo, alle volte, l’ipocrisia sembra vincere su tutto. Ma con la Fisica si può stare tranquilli (oppure no?)…

Comunque, badate bene: la fantasia può essere la nostra più grande amica o la nostra peggior nemica, dato che questa riesce a creare in noi sensazioni negative o positive a seconda dei casi. Perciò, “l’avvertimento” che mi sento di dare e che ho ricavato in prima istanza dal capitolo di Rovelli è esattamente questo. Occorre cercare di conservare le emozioni positive senza perdercisi troppo ed esserne altrettanto ossessionati, altrimenti potremmo “perdere la testa” (e vi assicuro che, almeno nel mio caso, a quello ci pensa già un’istituzione pubblica “a me molto cara”).

Allora, tornando alla grammatica (che è meglio!)… La concezione del presente, del passato e del futuro esiste nel quotidiano e ovviamente la si apprende a scuola, quando si imparano a coniugare i verbi nei vari modi e tempi. Ma nell’universo considerato nella sua interezza e scandito dalle leggi fisiche, tale concezione non vale. La grammatica, dunque, non si sposa con la complessità del mondo fisico.

Punto. Questo è ciò che ho compreso nel “disordinato capitolo” di Rovelli, proprio come disordinati sono gli eventi del mondo considerati dalla stessa Fisica. Dichiarato ciò, non aggiungo altro, se non altro per non farmi (e farvi) venire un’emicrania (tanto, a questo ci penserà il prossimo articolo)…

Questioni di fisica
Questioni di Fisica

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

2 Risposte a “Questioni di Fisica (e di prospettiva…) – L’Ordine Del Tempo”

  1. A quanto so dell’argomento, i modi di vedere il Tempo sono due. Quello a cui siamo più abituati è quello termodinamico, scandito dall’aumentare dell’entropia, che sancisce una “freccia del tempo”. L’altro è quello quantistico/relativistico, secondo cui passato, presente e futuro non esistono, ma coesistono.
    Io direi che il primo può essere considerato un Tempo oggettivo, perché fa riferimento a una grandezza fisica indipendente dall’osservatore, mentre il secondo è soggettivo perché dipendente dalla percezione dell’osservatore, cioè fa riferimento al suo passato/presente/futuro.

    1. In effetti, il tuo “spoiler” è azzeccatissimo! Tra due capitoli (e quindi tra due post) cercheró proprio di trasporre quanto spiegato da Rovelli, ovvero i due diversi approcci che hai citato per interpretare il mistero ineffabile del tempo.

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