La vera essenza del tempo – L’ordine Del Tempo

 

Mi fermo e non faccio nulla. Non succede nulla. Non penso nulla. Ascolto lo scorrere del tempo. Questo è il tempo. Familiare e intimo. La sua rapina ci porta. Il precipitare di secondi, ore, anni ci lancia verso la vita, poi ci trascina verso il niente… Lo abitiamo come i pesci l’acqua. Il nostro essere è essere nel tempo. La sua nenia ci nutre, ci apre il mondo, ci turba, ci spaventa, ci culla. L’universo dipana il suo divenire trascinato dal tempo, secondo l’ordine del tempo.

Carlo Rovelli

 

Può avere un ordine il tempo? Oppure è il tempo ad avere un ordine su di noi? Qual è la sua vera essenza?

 

Prima di rispondere a queste difficili quanto incalzanti domande, è necessario prefiggerci lo scopo di comprendere l’argomento centrale di questo articolo e, dunque, la sua essenza.

Definire il tempo sarebbe un po’ come definire la sensazione che si prova nell’essere innamorati o nell’essere improvvisamente proiettati in quella realtà che abbiamo, fin da bambini, sempre sognato di raggiungere.

Non è affatto semplice descrivere, infatti, le emozioni che si provano nel momento in cui un qualcosa, da noi ardentemente desiderato, ha finalmente modo di realizzarsi. La definizione di tempo si basa su un concetto similare che risulta, però, essere differente a seconda dei contesti in cui lo stesso si colloca.

Innanzitutto, il tempo è stato, nel corso dei secoli, oggetto di numerosissimi dibattiti, soprattutto in campo filosofico.

Ma la concezione vera e propria, l’essenza stessa del tempo che, fin dalle primissime pagine, emerge nel libro di Carlo Rovelli è una sola: il tempo non è unico.

1.1. La non unicità del tempo e la sua essenza nell’accezione comune

È proprio questo il cuore del capitolo introduttivo di Rovelli, fisico teorico e membro dell’Institute Universitarie de France e dell’Académie Internationale de philosophie e des sciences.

In sostanza, ognuno ha i propri tempi, così come ciascun tempo possiede la propria unicità. Ma tale unicità non può essere rapportata a un tempo universale, bensì a una moltitudine di tempi.

Cercherò di spiegare questo concetto attraverso un avvenimento concreto e di facile comprensione.

Ciascuno di noi ha un proprio tempo per fare un qualcosa, per metabolizzare una determinata situazione o, ancora, per compiere delle scelte che potrebbero cambiare per sempre la nostra vita, così come alterare il normale flusso degli eventi.

Ognuno di questi eventi ha, a sua volta, una propria durata, un tempo proprio che gode intrinsecamente di una proprietà incredibile: la soggettività.

Ad esempio, una giornata di lavoro può essere più o meno lunga e possiamo facilmente calcolarne la durata effettiva tramite un semplice orologio. La percezione che si ha di questa nella maggioranza delle casistiche potrebbe, però, risultare differente.

Infatti, se il lavoro che stiamo svolgendo appare ai nostri occhi come piacevole, il tempo dedito all’assoluzione dei vari doveri trascorrerà senza dubbio ‘più velocemente’, rispetto alla considerazione di un altro individuo che giudica il proprio oberante lavoro come un peso, come una responsabilità incombente.

1.2. L’essenza del tempo in fisica moderna

Quale sarebbe, però, la concezione fisica del tempo, la sua essenza? Esiste un modo per descriverlo e circoscriverlo mediante opportuni parametri, attraverso dei modelli fisici, semplici o complessi che siano?

Lo scopriremo nel corso del libro ma, intanto, accontentiamoci delle informazioni estrapolate nel primissimo capitolo, afferente alla prima parte dell’opera e intitolato: “Lo sfaldarsi del tempo”.

Tale sezione ha il compito di fornire al lettore informazioni di carattere generale riguardo le scoperte di maggior rilevanza riguardo il concetto di tempo e della sua eterogeneità.

Di particolare importanza è la nozione seguente: il tempo rimane ai più un mistero, un mistero affascinante su cui si indaga costantemente e dal quale nascono di continuo nuove frontiere che possano rimarcare in modo sempre più preciso le sue caratteristiche.

Addentrandoci nella spiegazione fisica, possiamo facilmente scoprire che il tempo non è soltanto un qualcosa di soggettivo, anzi. Studi sperimentali – abbastanza semplici ma spesso di non immediata comprensione – hanno dimostrato che il tempo scorre più velocemente in montagna che in pianura.

Basta munirsi di un orologio di laboratorio e osservare come l’orologio sul tavolino vada appena poco più veloce di quello poggiato sul pavimento. È il posizionamento dello stesso oggetto a fare la differenza.

Sorprendente, non è vero?

Ma lo sarebbe senz’altro molto di più se sapessimo che fu proprio il famosissimo scienziato Einstein a scoprire, prima ancora dell’avvento degli orologi, questa sottile eppur fondamentale differenza.

Il celeberrimo genio tedesco, ancora oggi ricordato non solo per i suoi successi scientifici ma anche per i suoi aforismi vari, ha tentato di fornire un’interpretazione valida a questo curioso, quanto interessante fenomeno.

“Non preoccupatevi delle vostre difficoltà in matematica, vi assicuro che le mie sono ancora maggiori.”

Questa frase, pronunciata proprio da Einstein durante una conferenza, sembra non abbia trovato riscontro nella vita reale. Lo scienziato ha infatti scoperto numerosissimi fenomeni, spesso facendo ricorso a delle formule brevi, semplici da memorizzare ma senz’altro difficili da capire nell’immediato.

Ed è proprio questo il caso. Il grande fisico è riuscito, nonostante le sue paradossali difficoltà in matematica, ad elaborare un concetto di un’importanza straordinaria.

Vediamo come.

Albert Einstein e la sua idea di essenza riguardo al tempo
Albert Einstein e la sua idea di essenza riguardo al tempo

1.3. L’essenza del tempo spiegata da Albert Einstein

Facendo appello allo spazio e al tempo, Einstein è riuscito a spiegare l’essenza fisica del tempo, come ad esempio le cause della forza attrattiva tra la Luna e il Sole.

Come?

Utilizzando un pizzico di immaginazione, nonché il suo formidabile intuito. Egli ha infatti immaginato che questi due corpi, ovvero la Terra e il Sole, fossero attratti tra loro mediante un qualcosa posto in mezzo ai due corpi.

Cos’è questo qualcosa?

Lo spazio e il tempo.

Secondo la sua teoria, Sole e Terra sono in grado di attirarsi pur non toccandosi mediante la loro proprietà di riuscire a modificare intorno le caratteristiche dello spazio e del tempo.

E, da tali modificazioni, emerge la spiegazione del perché i corpi sono attirati verso il centro della Terra, ovvero cadono e non rimangono sospesi in aria.

Tale concetto è sicuramente difficile da comprendere. Se però, ad esempio, immaginiamo un campo elettricamente carico in cui sono appunto immerse delle cariche all’interno di esso, possiamo immaginare che ciascuna carica generi una forza elettrica intorno a sé e modifichi le proprie caratteristiche e lo stesso campo, nel caso si tratti di una carica sorgente.

Cosa significa “carica sorgente”? Significa semplicemente che la carica immersa nel campo elettrico è la stessa sorgente del campo. Quella sorgente generatrice che, dunque, lo rende carico. E dato che tale carica gli ha fornito la peculiarità di diventare carico, sembra lecito che questa sia anche artefice del suo destino e che possa quindi modificarne le proprietà.

La carica sorgente è unica, però: essa ha fornito al campo una propria identità e, dunque, una straordinaria utilità. Un’utilità che riesce a fruttare, però, solamente se al campo elettrico viene associato un campo magnetico.

1.4. Il problema irrisolto: qual è la vera essenza del tempo?

Ora, dopo questa sorta di spiegazione semplificata, sarebbe lecito chiedersi: se il tempo non è unico, qual è la sua vera essenza? La visione filosofica di Anassimandro sembra impossibile da interpretare, ma indirettamente risponde alla prima domanda di questo articolo.

Una domanda la cui risposta troverà riscontro soltanto alla fine. In effetti, ho appena cominciato a leggere il libro e, dunque, non posso esprimere ancora la mia opinione complessiva in merito a ciò che potrebbe significare la seguente frase del suddetto filosofo:

Le cose si trasformano l’una nell’altra secondo necessità e si rendono giustizia secondo l’ordine del tempo.

Secondo tale ideologia, il tempo ha un ordine. E tale ordine, secondo Carlo Rovelli, rappresenta la stessa evoluzione dei fenomeni fisici e conseguentemente, di noi stessi, delle nostre caratteristiche fisiognomiche e, forse, persino dei nostri pensieri.

Interpretazione ottima.

Ma non sono soddisfatta: voglio costruirmi una mia idea, una mia concezione, magari diversa da quella esposta in questo libro. E chissà che non possa esprimerla in uno dei prossimi articoli…

Sicuramente, è sempre e solo il tempo ad avere la meglio su di noi. Andiamo sempre di fretta, siamo costantemente sotto pressione, ogni progetto ha una propria scadenza… Insomma, sembra proprio che il tempo sia invincibile.

Ma è davvero così?

La vera essenza del tempo racchiusa nel libro di Carlo Rovelli.
La vera essenza del tempo racchiusa nel libro di Carlo Rovelli.

Carlo Rovelli

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

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