Il primo round – Analisi I

  • Il giorno 5 Novembre, una settimana dopo le tremende vicissitudini temporalesche che hanno colpito la città di Roma nonché altre città d’Italia provocando numerosi danni e disagi, ho sostenuto (finalmente) il primo esonero di Analisi I. Sarò sopravvissuta a questa temibile prova, a questo primo round? Lo scopriremo solo leggendo…

Ore 13:15, che il primo round abbia inizio!

Io e la mia compagna di corso ci apprestiamo a prendere posto nell’aula “La Ginestra”, situata all’Edificio Cannizzaro di Chimica per sostenere la prima prova di Analisi I. Personalmente, non sono molto agitata: nutro, al contrario, una certa aspettativa riguardo l’esonero che, da un momento all’altro, dovrò affrontare.

Mi guardo intorno: gli altri studenti del primo anno conversano normalmente, forse condividendo ansie, timori e magari anche gli ultimi concetti matematici prima della fatidica verifica.

Ormai, però, come si suol dire, “les jeux sont faits.”

O la va o la spacca, insomma. E io so che devo spaccare di nuovo, tornare ad avere fiducia in me stessa sperando che tutto vada come ho immaginato. Dopo settimane trascorse ad eseguire esercizi di matematica, credo infatti di essere abbastanza pronta a dimostrare tutto il mio sapere.

Ecco che, dieci minuti dopo, vedo entrare il professore di matematica insieme ad altri due ‘loschi’ personaggi. Scherzi a parte, uno di loro è un suo caro collega, mentre l’altro tizio deve essere un assistente.

Circa cinque minuti dopo il loro ingresso, cala il silenzio e l’aula diventa il luogo perfetto per recitare le ultime preghiere mentali e sperare che non capitino degli esercizi impossibili da risolvere.

Una volta consegnato l’esonero, il professore sancisce ufficialmente l’inizio della prova. Giriamo i fogli, dato che questi erano stati consegnati al contrario in modo tale che nessuno avesse il vantaggio di cominciare prima degli altri. Tanto, sono comunque riuscita a leggere delle domande, alcune apparentemente infami, a dire il vero.

Niente paura, però: questa volta, lo studio avrà la meglio sulle difficoltà. Il tempo passa in fretta e, come al solito, lascio per ultimo quelle domande che, ai miei occhi, appaiono in un certo qual modo ambigue o di più complessa risoluzione.

Negli ultimi istanti, dopo aver risposto finalmente a tutti i quesiti, mi guardo intorno di nuovo. La mia amica continua, invece, a controllare scrupolosamente il suo elaborato.

Io no, devo distrarmi un attimo: non posso continuare a vedere ancora i numeri, altrimenti rischio di impazzire, cambiare idea e modificare quelle due o tre risposte sulle quali nutro una minima indecisione.

Resisto alla tentazione: ho terminato il compito, ho contrassegnato le risposte e, dunque, mi convinco che non vi è per me alcun motivo valido che possa indurmi a formulare dei nuovi ragionamenti che possano comportare dei cambiamenti.

Aspetto la mia amica e, con fare tranquillo, ci avviamo per la consegna del ‘foglio incriminato’: il professore ci conosce benissimo e, non appena ci vede, pronuncia un “Eccole!” con tanto di sorriso.

“È davvero un inguaribile ottimista questo prof…” mi viene da pensare.

E, per una volta, devo ammettere di esserlo anch’io: in fondo, sono infatti convinta che la verifica sia andata come speravo. Bisogna soltanto attendere un paio di giorni, prima di conoscere il verdetto definitivo.

Dopo essere uscite dall’aula, non posso fare a meno di esprimere la mia felicità: mi sento decisamente più leggera, meno tesa. Due giorni dopo, nel mezzo dell’esercitazione di laboratorio di Analitica, arriva una mail: i risultati dell’esonero sono già pronti.

Tento di aprire il file ma, sfortunatamente, la connessione ad Internet non è delle migliori. Decido di rinunciare e aspettare la fine dell’esperienza di laboratorio.

Ore 19:00

Mi appresto ad uscire – finalmente – da quella specie di ‘gabbia’ (la sala bilance), effettuo l’ultima ‘estenuante’ titolazione, lavo la vetreria e mi avvio in tutta corsa fuori dall’edificio.

Emozione a mille.

Io e la mia amica apriamo il file dei risultati: sembra proprio che la nostra matricola non sia nell’elenco. Dopo una breve e disperata ricerca, ecco che la votazione tanto attesa si prospetta ai nostri occhi come un bellissimo 29.

No, non stiamo sognando: abbiamo vinto il primo round. Ci siamo riuscite!

Ci sono riuscita!

Ho sbagliato solamente tre domande sulle 32 previste e non potrei essere più felice. È vero, questa sera tornerò a casa alle ore 21:00, ma non importa: aspettare ne è valsa la pena. In quel preciso istante, mi perdo in dei ‘dolci’ pensieri.

Cosa provo, esattamente?

Beh, non è così semplice da spiegare, ma nemmeno così complicato. In un certo senso, mi sento come quella persona che, piena di speranza, aspetta di ricevere una qualsiasi risposta da una persona fondamentalmente sconosciuta ma da sempre profondamente ammirata per poi scoprire, con gran felicità, di non aver aspettato invano e di aver ricevuto una risposta colma di un profondo ottimismo.

Ecco, così mi sembrava, fino a due mesi fa, la matematica. Appariva ai miei occhi come una perfetta sconosciuta che infine è riuscita, dopo i miei innumerevoli tentativi, a mostrarsi ai miei occhi come qualcosa di comprensibile e, per alcuni aspetti, sorprendente.

Sia chiaro, non ho mai ammirato la matematica, anzi. Non mi sarei mai aspettata, però, che il riscontro positivo che speravo di ricevere arrivasse, ancora una volta, in un momento in cui si faceva strada l’ennesimo pensiero di non riuscire nell’impresa e di mollare tutto, abbandonando definitivamente il mondo universitario. Contrariamente alle aspettative mie (e di molti), però, eccoci ancora qua, ormai pronti ad affrontare i round successivi con determinazione.

Riceverò mai una nuova risposta, degli altri preziosi consigli da parte di quelle persone che custodirò sempre nel mio cuore e che mi hanno profuso grandi insegnamenti? Riceverò ancora quel supporto familiare e – in parte – accademico che mi permetterà di continuare a credere fermamente in me stessa?

Insomma, riuscirò a vincere di nuovo questa ‘paura’ per la matematica?

Posso soltanto sperare di sì, anche perché siamo ormai predisposti e ‘rassegnati’ ad affrontare il secondo e il terzo round di questo esame mastodontico… E, anche in questo caso, non posso fare altro che augurarmi da sola in bocca al lupo e crederci di nuovo… fino in fondo.

 

Analisi I: il primo round
Analisi I: il primo round…

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

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