Il Club degli Imperatori

Il valore di un uomo non è determinato da un singolo fallimento, né da un solitario successo. Per quanto può inciampare, un insegnante è votato a sperare sempre che con lo studio si possa modificare il carattere di un ragazzo e, di conseguenza, il destino di un uomo.

William Hundert

 

Ora che sono diventato vecchio mi sono reso conto di avere soltanto due certezze. La prima è che i giorni che iniziano con una remata sul lago sono decisamente migliori degli altri. La seconda è che il carattere di un uomo è il suo destino. E da studioso di Storia trovo difficile confutare questa teoria.

Per la maggior parte di noi le nostre vicende possono essere scritte prima di morire. Esistono delle eccezioni fra i grandi uomini della storia, ma sono rare: e io non sono uno di loro. Sono un insegnante, semplicemente questo. Ho insegnato per 34 anni, e un giorno ho smesso. Questi furono gli eventi della mia vita: l’ultimo capitolo era già stato scritto. Il mio libro era chiuso. 

William Hundert

 

Da circa due anni a questa parte ho quasi smesso del tutto di guardare la televisione (tanto sono quasi certa di non perdermi nulla di “trascendentale”), però ieri sera ho visionato un film che ho avuto il piacere di “gustarmi” per ben tre volte per via della sua straordinaria bellezza: Il Club degli Imperatori. Il messaggio dello stesso è alquanto profondo e concerne l’importanza della giustizia e dell’onestà nel raggiungere i propri obiettivi di vita, senza ovviamente calpestare la dignità altrui.

Il protagonista della pellicola è William Hundert, un professore appassionato di Storia che insegna al collegio maschile di S. Benedict. Fin dall’inizio, gli studenti rimangono letteralmente folgorati dalla passione attraverso la quale egli impartisce loro i fondamenti della storia greca e romana, tanto che nel film sembra di essere catapultati proprio nell’antica Roma. Infatti, in classe tutti gli alunni indossano la toga e persino lo stesso professore, fermamente convinto che la Storia possa insegnare agli uomini le virtù e i sani principi della vita.

Il Club degli Imperatori - Sedgewick Bell e William Hundert
Il Club degli Imperatori – Sedgewick Bell e William Hundert

Tutto sembra procedere per il meglio, fino a quando nella scuola si inserisce Sedgewick Bell, uno studente svogliato e indisponente che fin dall’inizio cerca di imporre la sua cattiva influenza sugli altri ragazzi, cercando così di neutralizzare gli insegnamenti del professore. Ma quando lo stesso insegnante “dedica” a Sedgewick le seguenti parole, il ragazzo cambia totalmente atteggiamento, trasformandosi in uno studente modello.

 

La gioventù invecchia, l’immaturità si perde, l’ignoranza può diventare istruzione e l’ubriachezza sobrietà, ma la stupidità dura per sempre.

 

Quando il professore diventa testimone dei progressi di Sedgewick ottenuti attraverso la verifica di Storia, egli ne rimarrà profondamente colpito e crede di aver raggiunto il suo obiettivo e di aver convertito Sedgewick in uno studente diligente, ma soprattutto in un bravo ragazzo. Ma ben presto, un’amara realtà gli si presenta dinanzi agli occhi, distruggendo così le sue illusioni. Infatti, durante la gara per il “Titolo di Giulio Cesare” che sancirà il miglior studente esperto di Storia in assoluto, William scopre il gioco sporco di Bell. Lo studente sta barando nascondendo le risposte alle domande che gli vengono poste nella tunica, dunque dovrebbe essere squalificato. Ma in quel momento, davanti al pubblico presente e davanti al padre di Bell, influente politico, egli decide di non smascherare il suo imbroglio.

Il Club degli Imperatori
Il Club degli Imperatori

Decide altrettanto, però, di tendergli una trappola, domandandogli chi fosse Amilcare Barca. Questo condottiero cartaginese, essendo stato trattato a lezione ma mai nominato sui libri di Storia, getta Sedgewick in confusione e il ragazzo è costretto ad arrendersi ad un passo dalla vittoria. Nonostante abbia infine trionfato lo studente migliore della classe e dunque il senso di giustizia, il professore si sente sconfitto e profondamente amareggiato dal comportamento di Bell.

Come William afferma nel film, il regno di Sedgewick “fu un regno breve, ma felice”, dato che  il ragazzo riprenderà ad esercitare la sua cattiva influenza sugli altri senza minimamente preoccuparsi della sua condotta. Al quinto anno di liceo, dopo essersi guadagnato il “tanto sospirato” diploma, sembra proprio che il destino non possa permettere a William di incontrare di nuovo Bell e i suoi ex studenti.

Invece, dopo qualche anno, Sedgewick Bell organizza una rimpatriata alla quale viene invitato lo stesso professore, che si rivela entusiasta di rivederli. Bell vuole però ottenere la sua rivincita, pertanto orchestra una nuova gara per il “Titolo di Giulio Cesare”. Anche stavolta, però, il professore si vede costretto ad ammettere che Sedgewick non è affatto cambiato e ancora una volta, William riesce a smascherare il suo imbroglio.

 

Tutti quanti, prima o poi, siamo costretti a guardare noi stessi allo specchio e a vedere chi siamo davvero. E quando verrà il suo giorno, Sedgewick, lei avrà di fronte a sé un’intera esistenza vissuta senza virtù e senza principi. E per questo ho pietà di lei. Fine della lezione.

 

Queste saranno le dure parole che il professore rivolgerà al Sedgewick ormai adulto, il quale diverrà un influente e cinico politico (esattamente come suo padre), privo di scrupoli – nonché privo di qualsiasi virtù civile e morale -. Ma è pur vero che c’è sempre una speranza; e di tale speranza si faranno portavoce gli altri studenti di William, i quali gli dedicheranno un’effige con su scritte le seguenti parole:

 

Un grande insegnante non ha eventi da consegnare alla storia. La sua vita confluisce in altre vite. Uomini così sono la linfa che alimenta il tessuto intimo delle nostre scuole, sono i più alti sacerdoti custodi di un tempio e continueranno ad essere una fiamma che arde e una forza che darà significato alle nostre vite.

 

Il Club degli Imperatori
Il Club degli Imperatori

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

2 Risposte a “Il Club degli Imperatori”

  1. Sembra molto bello questo film. Devo dire di aver avuto alcuni studenti così (pochi per fortuna) e il loro percorso è stato analogo. L’unica persona che ingannano è se stessi, e prima o poi la vita esige il conto, per cui si viene ricompensati secondo i propri meriti.
    Mi ha poi ricordato uno degli episodi di Ai Confini della Realtà a cui sono più legato, ovvero Il Cambio della Guardia, di cui avevo letto anche la versione letteraria, sempre opera di Serling.

    1. Hai ragione, un atteggiamento di totale disinteresse coniugato all’ignoranza non portano proprio da nessuna parte, anzi.
      Quanto alla serie televisiva che hai citato, devo dire che non la conosco e che adesso mi hai pure messo la curiosità di leggere il libro del suddetto autore… Insomma, un altro libro da aggiungere alla lista (tanto per cambiare! 😂)

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