Fisica (II) e progressive rock

 

Prof di Fisica II durante la lezione di elettrostatica: “Avete mai sentito parlare del generatore di Van Der Graaff?”

Tutti rimangono in silenzio, ma d’improvviso si accende in me un discreto grado di interesse.

Prof di Fisica II: “È anche il nome dei Van Der Graaf Generator, un gruppo di rock progressivo…”

Aspetta un brevissimo istante, poi prosegue il suo “discorso”.

“Non lo conoscete? No eh? Ao ma non sapete niente!”

I miei occhi si illuminano e nel frattempo me la rido sotto i baffi. Io. Lo. Sapevo. Il rock progressivo colpisce ancora.

 

 

E va bene, lo ammetto: non sono (e non sarò mai) una patita di Fisica, però ammetto anche che ieri mattina, non appena ho sentito pronunciare il nome di quello strano aggeggio mi si sono “drizzate immediatamente le antenne”. Ok, ammetto pure di non aver mai ascoltato, che so, l’album sopraindicato, “H To He, Who Am The Only One”, o “Pawn Hearts” (ebbene sì, questa volta mi han fregato!), sebbene io abbia comunque “origliato” qualche frammento del terzo album citato, e dunque un qualcosa di questo strano (e in un certo senso lugubre) gruppo inglese afferente, come al solito, al mio amatissimo rock progressivo.

In quale occasione? Se non erro questa estate, mentre mi trovavo in macchina con mio padre e con la mia famiglia mentre ci avviavamo alla volta di Montesilvano. Insomma, ribadisco di essere abbastanza impreparata riguardo questo gruppo e dunque di conoscerlo in un modo davvero mediocre (almeno per ora); però certamente non ho potuto fare a meno di sorridere – nonché di sorprendermi ancora una volta – davanti all’incredibile scoperta che il progressive rock e la Fisica potessero in qualche modo combinarsi (seppur solamente a livello di nomenclatura). Ad ogni modo, credo che questo strano strumento si meriti un piccolo articolo…

Questo “misterioso” generatore di Van Der Graaff si presenta in questo modo.

Van Der Graaf Generator
Fisica – Van Der Graaff Generator

Sostanzialmente, si tratta di un generatore elettrostatico che possiede una grande capacità di accumulare su di sé un gran quantitativo di corrente elettrica in un conduttore. L’interazione tra questo ed un piccolo elettrodo di riferimento che di solito viene posto a terra, genera un’altissima tensione. Il nostro professore ci ha detto che si trova in moltissimi musei scientifici, nonché in molte scuole (di certo, non nella mia!) e che si trova persino nell’edificio di Fisica.

Comunque, questo è lo schema del generatore che il professore ha disegnato alla lavagna.

Fisica - Van Der Graaf Generator
Fisica – Van Der Graaff Generator

In sostanza, un generatore di tale entità è composto da una fascia di materiale isolante tesa tra due pulegge (quelle in azzurro) e che viene mantenuta in movimento da un motore. Di fronte alle pulegge vi sono due pettini metallici. Uno di questi è collegato alla sfera metallica, mentre l’altro è collegato su un circuito che genera delle cariche sulla fascia isolante. Insomma, credo che un video dimostrativo possa spiegarlo in un modo più chiaro di quanto non abbia fatto io. Devo ammettere che l’ho trovato interessante…


Comunque, se siete stati abbastanza attenti e masticate bene il progressive rock (oppure conoscete bene la storia della band), non vi sarà certo sfuggito un piccolo particolare. Il nome del gruppo è Van Der Graaf Generator; mentre lo strumento fisico si chiama Van Der Graaff Generator. No, in questo caso non si tratta di un errore di stampa (questo particolare l’ho scoperto oggi), quanto di una piccola disattenzione da parte dello stesso gruppo, il quale pare che al tempo abbia dichiarato che la mancanza della “effe” nel nome identificativo fosse stata accidentale.

Ad ogni modo, chi lo avrebbe mai detto che per la prima volta la Fisica spiegata all’università potesse farmi scoprire un qualcosa di “più umano” fornendomi lo spunto per scrivere un piccolo ma curioso post al riguardo? Ebbene, con mio grande orgoglio, ancora una volta c’è stato lo zampino del progressive rock!

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

3 Risposte a “Fisica (II) e progressive rock”

  1. Il generatore VdG ricordo di averlo usato in quinta liceo durante un’esperienza al laboratorio di Fisica.
    Quanto al gruppo, non è uno dei miei preferiti. Ho a casa World Record, ma in effetti non lo ascolto mai. Preferisco Pawn Hearts

    1. In effetti questo gruppo è diverso dagli altri, ha delle sonorità che penso siano troppo particolari anche per un’appassionata di progressive come me… Comunque non posso ancora giudicare questo gruppo; devo fiondarmi meglio nell’ascolto di qualche album… Quanto alla storia del nome, effettivamente quando avevo cominciato a scrivere questo post non avevo affatto notato la mancanza della effe nel nominativo della band, è stata davvero una bella scoperta!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *