Chimica Inorganica I

  • Continuano le “avventure” – o peripezie? – della studentessa universitaria disperata, che ha trovato consolazione sostenendo un esame. Ovviamente si tratta di me, sebbene questa sia una condizione che riguarda chiunque faccia parte del mondo accademico. Mai come in questo periodo, ho scoperto di quanta forza e determinazione ci vogliano per affrontare un percorso universitario di qualsiasi tipo. Adesso che siamo in ballo, però, non ci resta altro che ballare!

 

Il giorno 19 Giugno mi sono recata all’università per sostenere l’esame orale di Chimica Inorganica I, corso di 6 CFU impartitomi dalla professoressa I. F. . Sebbene fossimo pochi candidati e la docente avesse programmato di interrogare seguendo l’ordine alfabetico, ho deciso che mi sarei offerta volontaria il primo giorno, in modo da rimanere a casa nei giorni seguenti.

Comunque, sono stata l’ultima ad essere interrogata, finendo verso le 17:30 circa. Alle ore 14:00, io e le mie compagne di corso ci eravamo recate nel suo ufficio, in modo da assistere ad alcune interrogazioni. Purtroppo, la voce degli esaminandi – nonché della professoressa – era piuttosto bassa, dunque era molto difficile sentire le domande che venivano poste a ciascun discente.

Nel complesso, lo stato d’animo generale mi è sembrato piuttosto tranquillo, e l’insegnante utilizzava come modalità un’interrogazione “a tre”: a una persona veniva consegnato un foglio su cui scrivere riguardo un’argomento inerente la sistematica chimica, mentre agli altri due venivano poste delle domande.

In generale, gli argomenti vertevano sul legame chimico e le varie teorie ad esso correlate, insieme ad argomenti inerenti la meccanica quantistica e la chimica dei complessi. In particolare, ecco il sommario degli argomenti di Chimica Inorganica I:

  • Atomo: modelli atomici (Thomson, Mulliken, Rutherford), onde e spettro elettromagnetico, Bohr, numeri quantici, spettro dell’idrogeno, De Broglie, Heisenmberg, funzione d’onda associata all’elettrone, parte radiale e parte angolare della funzione d’onda, atomi polielettronici, principio di esclusione di Pauli, regola di Hund, carica nucleare effettiva, penetrazione e schermatura degli orbitali, approssimazione orbitalica, proprietà periodiche;
  • Legame ionico: curva di stabilità o curva di Morse, impaccamento di sfere, struttura di solidi ionici, energia reticolare, ciclo di Born-Haber, equazione di Born-Landé;
  • Legame covalente: teoria valence bond (VB), teoria degli orbitali molecolari (MO), strutture di Lewis, risonanza e reattività;
  • Complessi: definizione, legante, isomeria, teoria VB, teoria del campo cristallino, teoria del campo dei leganti (cenni);
  • Sistematica chimica: idrogeno, gruppo I, gruppo II, gruppo XIII, gruppo XIV, gruppo XV, gruppo XVI, gruppo XVII, gruppo XVIII;

 

Chimica Inorganica I
Chimica Inorganica I

Personalmente, la parte del programma che ho trovato più difficile è stata senza dubbio la prima, poiché erano presenti alcune nozioni di meccanica quantistica e delle formule anche complesse, sebbene anche la seconda parte inerente la sistematica non fosse particolarmente semplice.

In particolare, la difficoltà di quest’ultima parte risiedeva nel fatto di dover imparare parecchi composti a memoria, come gli ossiacidi dello zolfo o i composti del boro e del silicio.

Alle ore 17:00, è scattato il mio turno, insieme ad altri tre ragazzi. La professoressa mi ha consegnato un foglio su cui scrivere ciò che sapevo sui “composti interalogenici”. Dopo circa una mezz’ora, mi ha controllato il foglio – non privo di imprecisioni – e mi ha fatto qualche domanda al riguardo.

Avevo disegnato i composti tramite le formule di Lewis e applicato la teoria VB per dimostrare “l’ibridizzazione” di tali composti, in modo da poterne determinare l’effettiva geometria.

Quei composti, comunque, erano un po’ particolari, dunque la professoressa non mi ha interrogato sul tipo di geometria da loro posseduta. Piuttosto, ha preferito assegnarmi altri due composti per decretare conclusioni sulla loro “ibridizzazione”.

Dopodiché, mi ha chiesto cosa fosse il legame a idrogeno e di illustrarle un esempio. La mia spiegazione è sembrata esserle abbastanza chiara, sebbene il disegno da me eseguito non fosse molto preciso. Dato che il legame è direzionale, infatti, gli angoli di distanza tra le molecole – nonché la loro orientazione – è molto precisa.

Infine, come ultima domanda mi ha assegnato un complesso da illustrare e spiegare tramite la teoria VB, per poi disegnarne la struttura finale. Ho avuto dei dubbi su due strutture di risonanza, ma alla fine sono riuscita a descrivere il composto con l’ausilio della teoria e concetti assimilati.

L’esame si è concluso con un bellissimo ma inaspettato 27! Sono stata felice che lo studio sia servito a qualcosa. La professoressa mi ha consigliato di essere ancora più sicura nell’esposizione, cosa che non mancherò di fare – almeno spero – nei prossimi esami.

Il 23 Giugno sono partita per il mare e mi sono goduta la vacanza al meglio delle mie possibilità. Una settimana di riposo non è il massimo cui uno può aspirare, è vero, ma in ogni caso mi è servito per raccogliere qualche briciolo di energia da sfruttare per i prossimi esami, da me giudicati impossibili: Analisi I, Fisica I, Chimica Analitica I.

Sarà molto difficile riuscire a prepararli in vista di Settembre, ma devo provarci. Da domani dovrò organizzare nuovamente lo studio per cercare di sopravvivere al’incessante ritmo universitario.

Sembra, a prima vista, che lo studente sia condannato ad una vita di solo studio e che sia quindi privo di ogni divertimento. Contrariamente a quanto si pensi, ho scoperto che non è così. Se si riesce ad organizzarsi, lo studio diventa meno faticoso e meno esasperante. C’è sempre spazio per il divertimento e per le passioni che colorano di ottimismo la nostra vita.

Sono sincera, non ho ancora trovato un efficiente metodo di studio. Ho notato, però, che per quest’ultimo esame ho diviso gli argomenti distribuendoli nei giorni che avevo a disposizione, il che è un grande passo in avanti… Ma l’anno prossimo, so per certo che questo non basterà.

Dovrò giocare in anticipo per riuscire a sfruttare al meglio il poco tempo a disposizione, dato che il viaggio occupa gran parte del mio tempo. So che l’asticella si alzerà sempre di più. Ma so anche che ci saranno altre esperienze da affrontare, da vivere e assaporare fino in fondo.

So anche che, nonostante tutte le difficoltà, la luce della passione per lo studio, per la danza e per la scrittura mi guideranno sempre. Queste mi accompagneranno (spero) per il resto della vita, ricordandomi, ogni giorno, chi sono e chi potrò diventare.

Chimica Inorganica – Peter Atkins

Il testo di Chimica Inorganica che ho utilizzato per preparare questo esame è di un famoso professore di Chimica statunitense, Peter Atkins.

In verità, ho utilizzato ben poco il volume, in quanto gran parte delle informazioni importanti si trovavano negli appunti di lezione. In alcuni punti, inoltre, ho trovato il libro molto difficile da comprendere, pertanto consiglierei l’acquisto di un testo più chiaro e semplice.

Chimica Inorganica
Chimica Inorganica

Programma dettagliato di Chimica Inorganica I

Uniroma – Chimica Inorganica I

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

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