Chi ha detto che le rette parallele non si incontrano mai?

  • Ed ecco un nuovo articolo riguardante l’università e il suo complicatissimo mondo. Tranquilli, non si tratta di teoria matematica, grazie a Dio, come potrebbe lasciar presagire il titolo. Ma dite la verità: aspettavate con ansia di ricevere queste “preziosissime” informazioni sul mio conto, non è così? Scherzi a parte, avrei preferito dedicare un altro articolo sulla danza. Ma ciò non mancherà di certo in futuro. Al momento, avendo “promesso” di dedicare alcuni articoli al mondo universitario, non posso che accontentarvi. Non che vi interessi, ovviamente! Ma la vita non è fatta solamente di passioni personali: è anche costituita di esperienze da condividere, piacevoli e non… Ed è altresì composta da un ipotetico futuro professionale che vale la pena (almeno spero!) di raccontare.

 

Ebbene ragazzi: ho finalmente saldato il debito in “matematica di base” che avevo contratto tramite il test di ingresso. Lo so, dall’introduzione che avevo fatto a questo articolo sembravano cattive notizie. O, almeno, io lo avrei interpretato così.

Beh, in ogni caso, intuizione sbagliata.

Contrariamente alle mie aspettative sono riuscita, con moltissimo sforzo, a “chiudere i conti” con tale tipo di matematica. Ho totalizzato un punteggio di 11/20 a dispetto del minimo fissato ad 8 punti. Se sono felice? Diciamo che ho manifestato un minimo di soddisfazione. Non perché fossi poi così soddisfatta del punteggio ottenuto, anzi.

Mi rimangono soltanto altri 19 esami da fare, cosa volete che siano!

E va bene, cercherò di essere seria, anche se mi rimane difficile non inserire un pizzico d’ironia in quello che scrivo. Il motivo? Sinceramente non saprei spiegarvelo così, su due piedi. Forse, però, se vi raccontassi “l’assurda” situazione che si nasconde dietro al mio recupero, capireste.

Siete curiosi?

Ok, ora vi racconto. Secondo le “regole” stabilite da chi di competenza, il punteggio previsto per il superamento del debito era fissato a 12.

Ora, forse vi starete chiedendo: ‘Ma come, non avevi scritto che era fissato ad 8!?’

Calma, non è un errore di battitura. Ora vi spiego.

Come stavo dicendo, nel bando avevano stabilito che il punteggio minimo per il superamento del debito sarebbe stato 12. Il 15 Dicembre ho svolto la prova di recupero insieme ad altri compagni di corso, e, qualche giorno prima di Natale, ho ricevuto il verdetto. Avendo totalizzato 11 punti, dunque non l’avevo superata.

Adesso, provate ad immaginare la mia reazione: totalmente delusa o totalmente indifferente?

Entrambi i sentimenti hanno fatto parte di me, in verità: non riesco a definire con precisione quali dei due abbia preso piede, alla fine. L’unica cosa che sapevo è che il mio rapporto con la matematica è sempre stato conflittuale, tanto che mi era venuta in mente una frasetta divertente per “sdrammatizzare” la situazione: “Io e la matematica siamo come due rette parallele: non si incontrano e non si incontreranno mai.” 

Avendo posto tale frase sullo stato di Whatsapp, ho subito ricevuto “risposta” da una mia ex compagna di liceo. Anzi, due in realtà, con l’unica differenza che la prima replica era tutt’altro che sincera.

Infatti, ho immediatamente capito che a tale compagna interessava soltanto venire a conoscenza delle mie difficoltà riguardo la matematica, non certo di incoraggiarmi come farebbe un amico. Non che la cosa mi abbia offesa o sorpresa in qualche modo dato che, in fondo, ho imparato a conoscerla bene. Comunque, le ho risposto senza darle la benché minima soddisfazione, come d’altronde avevo già fatto durante gli esami di maturità.

Per quanto concerne la seconda replica, la sua diversità rispetto alla prima, anche in questo caso, non mi ha sorpresa. Infatti, la mia compagna di corso ha condiviso – e condivide tuttora – la mia stessa sorte. E si sa che, spesso, si è ben compresi dagli altri soltanto quando si hanno in comune le medesime situazioni. Anche lei, infatti, aveva totalizzato un punteggio di 11.

Tali particolari facenti parte dei due paragrafi precedenti, pur essendo facilmente evitabili, ho deciso di riportarli per il puro gusto di arricchire il mio articolo al fine di renderlo meno banale di quanto, forse, sarebbe stato senza la spiegazione dell’intera vicenda.

E poi, lo ammetto… Mi sto dilungando per fare in modo che voi leggiate fino alla fine tale articolo che, altrimenti, per gli standard del blog, – ma soprattutto per i miei – sarebbe risultato troppo condensato.

(Lo so, è una “furbata” bella e buona!)

Tornando al nocciolo della questione: quasi un mese dopo, esattamente il 9 Gennaio, in un pomeriggio grigio e freddo (ovviamente), ho ricevuto una mail intitolata “Ufficio OFA”. L’ho aperta e non potete immaginare quale sorpresa ho avuto. Il testo recita così:

Gentile studente,

a seguito di una nota del Preside della Facoltà di Scienze MM.FF.NN del 29 Dicembre 2017 si comunica che il punteggio di superamento della prova ofa di Matematica per gli studenti iscritti ai corsi delle Facoltà di Scienze MM.FF.NN è fissato in 8 punti, analogamente alla struttura della prova di accesso effettuata il giorno 8 Settembre 2017.

(Come è giusto che sia, avrei aggiunto!)

Pertanto le comunichiamo che, a seguito della prova di recupero dell’OFA sostenuta nelle date 17 Novembre/15 Dicembre, Lei ha assolto l’obbligo formativo aggiuntivo in Matematica per a.a. 2017/2018.

Ebbene, dopo aver letto (e riletto) il contenuto di questa mail, non ho potuto fare a meno di scoppiare in una sonora risata, anche se, allo stesso tempo, avrei voluto strozzare – in senso metaforico, si intende – chi mi aveva fatto credere che avrei ancora dovuto togliermi  il sassolino dalla scarpa. Il perché? In realtà non lo so bene nemmeno io, ma, ad oggi, questa storia mi fa ancora sorridere.

Era successo “il miracolo”.

Queste rette parallele, dapprima restie all’incontro, avevano trovato un accordo. Avevano finalmente fatto pace. Adesso, non resta che cercare di continuare ‘la scalata’ e fare in modo che tali rette, stavolta, si incontrino… All’infinito!

Ok, magari quest’ultimo concetto ve lo spiegherò un’altra volta (se ne avrò voglia, s’intende!).

Ps: Ah, dimenticavo… Vi prego di perdonarmi per l’utilizzo di uno stile di scrittura che, forse, ha reso fin troppo “teatrale” tale articolo. Vi giuro che non era mia intenzione.

Alla prossima!

 

Adesso posso finalmente dire: io e la matematica eravamo come due rette parallele.
Adesso posso finalmente dire: io e la matematica eravamo come due rette parallele.

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *