(Altre) ‘Catastrofi(smi) universitari(e) & CO.’

Ok, prevedo un cataclisma. Un cataclisma che si abbatterà su di me tra quattro giorni e che sarà quasi del tutto impossibile arrestare. Insomma, lungi da me dal voler fare l’uccello del malaugurio nei miei riguardi, ma devo dire che io, a differenza di altri studenti che pensano di preparare un esame con sole due/tre settimane o al più un mese, sono sempre stata estremamente realista. In fondo, il titolo di questo post (dalla doppia lettura – tra l’altro – ma dal medesimo significato) parla da solo.

Or dunque, ne approfitto di questa sorta di “pausa pre-pranzo” per cercare di mettere ordine a quanto mi attenderà nei prossimi giorni, non mancando di sottolineare quelle mie (“E LE ALTRUI”) solite lacune organizzative che continuano appunto ad investire “la me studentessa” come un fiume in piena. Cominciamo, però, dalle “altrui lacune” che La Sapienza propone a noi discenti ad ogni semestre (ma che inevitabilmente si mescoleranno alle mie!).

Nei mesi precedenti, avevo deciso di affrontare l’arduo studio di Chimica-Fisica I in vista dell’esame del 14 Gennaio. Nel contempo, mi accingevo a studiare Chimica Organica I e per la prima volta assaporai “l’ebbrezza” di prepararmi per due vastissime discipline che non mi sembrano affatto al pari di Analisi I. Insomma, nei post scorsi avevo abbastanza glissato sulla questione di Chimica-Fisica con la speranza di riuscire infine a capirci qualcosa. Durante le vacanze natalizie, però, mi è accaduto un qualcosa di inaspettato.

Gli appelli di Chimica-Fisica del mese di Gennaio erano spariti. Sul momento, non diedi molto peso alla questione perché credevo che ben presto sarebbero stati reintegrati insieme agli altri. Ebbene, mi sbagliavo. Nel frattempo, comunque, avevo continuato a studiare quella disciplina al meglio delle mie possibilità, commettendo però un altro (imperdonabile) errore.

Lo spazio dedicato allo studio della Chimica Organica si era ridotto notevolmente, fino a scomparire del tutto. Il 7 di Gennaio, decisi di mandare una mail al professore di Chimica-Fisica al fine di avvertirlo della mancanza dei suddetti appelli. In “formato telegramma” (quattro parole quasi messe a casaccio, tra l’altro), mi rispose che avrebbe controllato non appena sarebbe tornato in Italia.

Ovviamente, conoscendo la sua eccentricità (e purtroppo inefficienza), non ci speravo molto, ma ho comunque continuato a “studiacchiare” la sua materia, purtroppo ottenendo risultati abbastanza scarsi. Per l’ennesima volta mi sono ritrovata a preparare una materia in completa solitudine: non credo che nel nostro canale qualcuno  la comprendesse appieno, dato che verso la metà del corso moltissimi studenti avevano rinunciato a seguire il professore. E alla fine, ci avevo rinunciato anch’io. Quel poco che ho compreso, l’ho capito con l’ausilio delle mie sole forze, ma sapevo che in vista dell’esame non sarebbe bastato.

Ma casualmente, la vita ha deciso di darmi un’altra possibilità. Vedendo che i famigerati appelli non erano ancora comparsi, ho riscritto al professore al fine di ribadirgli il problema. Gli appelli, o meglio, l’appello (quello del 31), sarebbe comparso il giorno prima dell’esame che credevo di dover sostenere. Tramite una mia compagna di corso, ho poi scoperto che la prenotazione per l’appello del 14 Gennaio era scaduta il 10 Gennaio, ragion per cui io non godevo più dell’opportunità per prenotarmi. C’era soltanto un piccolo dettaglio: a me quell’appello non è mai comparso (non chiedetemi perché), di conseguenza non avevo potuto prenotarmi all’esame!

Sul momento, non la presi poi molto bene. Se lo avessi saputo, non avrei abbandonato lo studio di Organica. Da un lato, ho pensato però che sarebbe stato molto meglio così: alla fine nemmeno la mia compagna di corso – che invece era riuscita a prenotarsi correttamente – ha deciso di tentare la sorte. Dal canto mio, dopo aver saputo che non avrei sostenuto l’esame quel maledetto giorno, ho ripreso a studiare Organica e ciò si è rivelato più difficoltoso di quanto mi aspettassi. Fortunatamente, sono riuscita a prendere il ritmo, ma c’è ancora molto da fare. Per Chimica-Fisica ci ho rinunciato, infatti in questi ultimi giorni non ho studiato nulla al riguardo.

Preferisco di gran lunga terminare il programma di una materia difficile ma comunque comprensibile, piuttosto che prodigarmi a cercare di capirne una nella quale regna il caos e la disorganizzazione totale. Sì, l’esame del 31 sarà una sorta di “esame di prova”, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Non ho assolutamente idea di ciò che capiterà nella verifica.

Posso soltanto affidarmi alla buona sorte e sperare in una misera sufficienza che però mi permetterebbe di estinguere un altro esame impossibile. Certo è che per l’ennesima volta il crudele sistema universitario mi ha fregato, perché se avessi saputo che l’esame di Chimica-Fisica avrei dovuto sostenerlo il 31, non avrei mai abbandonato lo studio della Chimica Organica! Insomma, se dovessi riassumere il tutto con un’immagine ironica ma che presenta ai miei occhi una palese verità, la suddetta immagine sarebbe la seguente:

Esattamente, così è la vita…! Comunque, vi confesso di aver raggiunto la (quasi) totale tranquillità emotiva solamente in quest’ultime due settimane, non appena ho smesso totalmente di viaggiare alla volta della Sapienza (insomma, meglio tardi che mai…). Il tempo per lo studio è ovviamente raddoppiato e riesco a gestire al meglio anche il mio tempo libero (davvero esiguo, ma ci si accontenta). Pensate che del tutto inaspettatamente sono persino riuscita a scrivere due piccoli racconti (chiaramente a fine giornata, dopo aver “chiuso bottega” con lo studio) e non potrei esserne più contenta!

In fondo, ce lo rivela anche Glenn Cooper: la scrittura ha sempre portato un equilibrio nella sua vita, e se io non sono ancora crollata (ed impazzita!) dinanzi alle incredibili leggi termodinamiche e di fronte alle centinaia di reazioni chimiche che i composti organici ci propongono (fanno davvero di tutto!), lo devo certamente a “lei”.

Come già detto, non so davvero cosa mi attenderà il 31 di Gennaio: non ho la benché minima idea di quale argomento possa capitare. Insomma, questo esame sarà un esame “alla cieca” (la prima scimmietta dell’immagine parla da sola!). Senza contare che nella pagina del professore i vecchi appelli d’esame sono anch’essi scomparsi e vi è rimasta solamente la sua biografia, di cui ovviamente ce ne facciamo ben poco. In verità, persino le vecchie prove non servirebbero a molto. Effettivamente, è sua consueta abitudine modificare interamente ogni singolo appello mettendoci dentro di tutto e di più, persino dei problemi abbastanza assurdi che soltanto una mente come la sua sarebbe in grado di produrre.

Eh sì, magari tornassi ai tempi di Chimica Generale (e non solo di Generale)! Ad ogni modo, il patto con me stessa sarà ancora valido: questa volta, non me la prenderò troppo a male se non andrà come (non ho) previsto. In fondo, la colpa di questa “catastrofe organizzativa” non è stata certo tutta mia, anzi!

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

2 Risposte a “(Altre) ‘Catastrofi(smi) universitari(e) & CO.’”

  1. Mi spiace confermartelo, ma con Chimica Fisica I (che per me era A – B – C) era esattamente lo stesso.
    Chimica Fisica A (termodinamica) rimase incomprensibile finché non finimmo il corso di Matematica B.
    Chimica Fisica B (termodinamica delle soluzioni) via via che passavano le settimane eravamo sempre meno a lezione, finché da un centinaio eravamo appena una ventina, e intanto sulla lavagna a ogni funzione di stato si aggiungevano nuovi simboli ad apice, praticamente dei geroglifici, che rendevano il tutto sempre più incomprensibile. C’erano le dispense, ed era un attimino meglio, ma erano scritte a trattopen. La mia salvezza è stata il McQuarrie Simon.
    Chimica Fisica C (cinetica) fu meglio: materia più semplice, spiegata in maniera più comprensibile, dispense più chiare.

    I grandi scogli sono sempre stati Chimica Fisica I e II, Chimica Organica I e II, Chimica Analitica. Passati quelli poi il più è fatto.

    1. Non sai quanto mi hanno consolato queste tue parole! Veramente, penso che i geroglifici egizi siano più comprensibili di quegli assurdi argomenti (per lo meno per me).
      Ma il fatto che neanche i ragazzi più in gamba riuscissero a comprenderla mi ha dato l’ulteriore conferma che per le “chimiche-fisiche” si debba possedere una particolare predisposizione mentale al fine di comprenderle, nonché un buon professore (ma questa è decisamente un’altra storia).
      Quanto agli esami peggiori, sono d’accordo che nella lista sia stata inserita anche Chimica Organica, più che altro per la mole di studio e per le difficoltà nelle sintesi, visto che bisogna ricordarsi un sacco di metodi preparativi. A breve tenterò questo esame, ma come al solito non (mi) prometto nulla!

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