#5 Di Sogni (ehm… incubi!) Assurdi, Numeri Decimali e Altre Storie

Allor fu la paura un poco queta,
che nel lago del cor m’era durata
la notte ch’i’ passai con tanta pieta. 

E come quei che con lena affannata,
uscito fuor del pelago a la riva,
si volge a l’acqua perigliosa e guata,

così l’animo mio ch’ancor fuggiva,
si volse a retro a rimirar lo passo
che non lasciò già mai persona viva.

 

Dante Alighieri, Inferno, Canto I

 

Se da una parte mi ricordo esattamente il giorno in cui ho sostenuto il mio primissimo esame universitario (Chimica Generale) – di preciso nella mattinata del cosiddetto “Giorno di San Valentino” di ormai cinque anni fa –, dall’altro lato mi ricordo altrettanto bene il grosso fallimento a cui andai incontro il 3 di maggio di quattro anni fa. Queste due date sono rimaste praticamente scolpite a pietra nella mia memoria, e non penso che le dimenticherò mai. La prima perché ha sancito un successo tanto agognato, la seconda perché – del tutto contrariamente alle mie aspettative – mi ha portato a una crisi profonda che è durata quasi un anno. In questa data fatidica mi sono ritrovata, in effetti, a sostenere il primo esonero di Analisi II. Un esame che alla fine della fiera mi sono portata appresso per quasi sette mesi (e che, ahimé, ho sostenuto per ben tre volte prima di prendere un miserrimo 18), un fardello pesantissimo che mi aveva quasi spinto a mollare la presa; a vedermi con il foglio con su scritto rinuncia agli studi tra le mani. In quel periodo così nero, mentre sempre più spesso immaginavo di recarmi in segreteria per buttar via tutto quello che fino a quel momento avevo, seppur con grande fatica, seminato (avevo sostenuto, nell’ordine: C. Generale, C. Inorganica I, Fisica I, Analisi I), mi piaceva persino immaginare che ci fosse stato qualcosa (o magari qualcuno) che mi avrebbe impedito di compiere quella follia. Che nella strada che portava alla segreteria avessi incontrato quel qualcuno che, scoprendo la mia malefatta, mi avrebbe riportato indietro e magari fatto un bel discorsetto. Insomma, avevo un bisogno disperato di aggrapparmi a una speranza. Di illudermi che non tutto fosse perduto, che quel maledetto esame non mi avrebbe vinta.

Ieri, incredibile a dirsi, una delle prime cose a cui ho pensato non appena mi sono svegliata è stato proprio “Cavoli, oggi è il 3 maggio! Quel giorno funesto che, nel bene come nel male (ovviamente più nel male!), ha fatto da spartiacque tra il voler proseguire o meno il mio percorso triennale.” 

D’altra parte, proprio ieri ci è toccato il primo test autovalutativo inerente all’esame di Analisi Organica. Come al solito, avevamo una serie di spettri – con i relativi segnali – da interpretare per cercare di ricavare da questi la struttura di un composto incognito. È andata così così. Io personalmente mi sono incagliata nel cercare di interpretare alcuni segnali piuttosto bruttini, tra i tanti tentativi che avevo fatto avevo persino scritto la struttura di una molecola che poi si era rivelata quella esatta (e a cui io avevo messo su – argh! – una grossa X!), ma tra la confusione del momento (e il cicaleccio continuo degli studenti – e menomale che si trattava di un test di “autovalutazione”!), le facce allibite del docente che di tanto in tanto sbirciava le castronerie che scrivevamo (era così sconvolto che non si poteva non ridere delle sue smorfie, in verità!) e mille altre questioni che alla fine hanno richiesto (ma va!) il suo intervento diretto, mi è salita una depressione infinita. Al termine della lezione, non sono riuscita a scongiurare quel fastidioso tramestio di sentimenti che sin troppo spesso mi buttano giù. Ecco, credo sia stato proprio questo malcontento generalizzato a fare le veci dell’ennesimo incubo che mi è toccato sorbirmi stanotte!

E se già l’aver sognato il fluorene (molecola conosciuta nel corso di Organica II) qualche settimana fa mi aveva messo in discreto allarme, potete forse immaginare come mi sono sentita quando il mio sonno è stato invaso da ben 4 docenti universitari. Un sogno a tratti esilarante e grottesco, quanto pessimistico e non proprio idilliaco. Disastroso, in effetti! Insomma, per certi versi ho battuto un record: fino a oggi, non mi era mai capitato di sognarmi due chimici organici e due chimici-fisici contemporaneamente. Della serie: tutti insieme, appassionatamente, facciamo impazzire Eleonora!

Per farla breve: nell’incubo suddetto il professore di C. Fisica (IV) ci aveva riportato un pacco di compiti in classe a cui ho preso un bellissimo  (“voto” che fa ridere, sono d’accordo), con sotto una nota di demerito del tipo se continua così, le revochiamo il titolo di laurea!!! (strano che in quell’esatto momento io non mi sia svegliata, perché la sensazione che ho provato è stata orribile!), mentre la professoressa di C. Fisica (II), contrariamente a lui, sembrava invece l’unica presenza amica – e addirittura tentava di sminuire la “gravità” delle nostre mancanze.

Ma vogliamo parlare degli organici? Il docente di Analisi Organica, a un certo punto, me lo sono ritrovato vestito da imperatore romano – sarà pure perché in una lezione se ne è uscito citando un tale Mezio Fufezio, in un’altra la dinastia dei Merovingi, mentre ieri ci ha recitato a memoria una parte (a me sconosciuta) del primo canto della Divina Commedia (per capirci il trafiletto che ho trascritto all’inizio di questo post) e tante altre cose di cui io non posso che definirmi un’ignorante assurda (eh, a quanto pare il mio ex relatore, tra le altre cose, è pure un appassionato di storia antica et similia!), mentre l’altro organico… be’, lui preferisco ignorarlo totalmente (tradotto: non vi dico come stava conciato, averlo rivisto in sogno è stato troppo scioccante 😂 🙈 )!

Come mio solito (risatine a parte), ogni volta che mi tocca fare i conti con incubi di questo genere, non posso fare altro che psicanalizzare il tutto rapportandolo alla stregua di quel senso di inadeguatezza e frustrazione che molte volte mi coglie quando mi approccio a un argomento nuovo e non meno complesso, o quando magari fallisco (seppur momentaneamente, o almeno si spera) in qualcosa che riguardi il mio campo di studi. Come vedete, la C. Fisica è sempre presente, inequivocabile segno di quanto io mi senta ignorante in materia (immaginate quanto ho rosicato non appena ho saputo che dal prossimo anno non sarà più obbligatorio sostenere C. Fisica IV!!!). Come finirà? Riusciremo mai, presto o tardi che sia, a richiamare sogni più ottimistici? 

Forse forse lo scopriremo verso luglio (adesso corro ad allenarmi a risolvere qualche spettrino prima della prossima esercitazione fissata per mercoledì, sigh!) – nel frattempo, mi raccomando, non dimenticatevi di pregare per me! (Cit.)

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

2 Risposte a “#5 Di Sogni (ehm… incubi!) Assurdi, Numeri Decimali e Altre Storie”

  1. I miei professori dell’università per fortuna non li ho mai sognati, mentre in terza liceo ho sognato la mia prof di Chimica in un incubo terrificante, uno dei peggiori mai avuti.

    1. Ah, io li ho sognati praticamente tutti (forse “me ne mancano” giusto un paio – detta così “fa tanto album di figurine”)!
      Quanto al liceo, anche a me è capitato di sognare il prof di Chimica, ma in quel caso (per mia fortuna) non si trattava certo di incubi (*scelta universitaria docet*)!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *