#1 Di Composti Organici e Frasi Palindrome

Il prof:

«Avete notato che l’anilina è palindroma?» 

[Io, dentro di me – e nella mia ignoranza: Ero talmente concentrata sulla formula di struttura e sullo scrivere le relative formule di risonanza, che no, non l’avevo mai notato!]

 

Sempre il prof:

«Sapete che la frase latina palindroma più lunga è: ‘In girum imus nocte et consumimur igni’?»

[Io, sempre più basita – e, anche qua, nella mia totalissima ignoranza: Pazzesco, ma sti prof universitari sono tutti dei latinisti convinti? Che poi… lui non ha fatto mica il classico!]

 

Sempre il prof (ormai totalmente su di giri):

«Lo sapete che lo scrittore francese Georges Perec ha creato un intero racconto palindromo, che appunto si intitola ‘Le Grand Palindrome‘ (…che peraltro parla di lui che fa un palindromo)?»

[Io, ormai completamente tramortita (e… con gli occhi a cuoricino – e no, quando qualcuno nomina la lingua francese non rispondo più di me!): OK, IO AMO il mio ex relatore!]

 

Tra un’incomprensibile lezione (di non-vi-dico-cosa, sebbene la famigerata materia si possa ben immaginare!) e l’altra, tra una bella vastità di orari e aulette striminzite – rigorosamente situate in due edifici diversi – in cui seguire le tostissime lezioni di questo secondo semestre, mi sono accorta che sarà da almeno un paio di settimane che “non tocco penna” – se non, ovviamente, per scribacchiare formulacce matematiche e imbellettare i miei quaderni di composti organici (graziosi e non). Il che, chiaramente, presuppone di dover rimediare nell’immediato a quest’ennesima crisi di astinenza che, di quando in quando, mi colpisce al pari della doccia gelata che dovrei sorbirmi ogni singola volta che ho a che fare con gli orribili appunti di Chimica-Fisica IV (ops, ho appena nominato le incomprensibili lezioni di non-vi-dico-cosa!) che, al solito, riescono a instillare in me solamente infinita perplessità (l’altrettanta, e anche qua solita, disperazione è in fase di loading, sigh!).

Comunque… cosa dire? Che il mese di febbraio sia stato parecchio movimentato (e, devo ammetterlo, non meno emozionante) è scontato dirlo, come sarebbe scontato “discutere” della fatidica sessione d’esami del suddetto mese… cosa che però non farò, o perlomeno non in questa sede. In effetti, qualche giorno fa mi sarebbe venuto in mente di scrivere una piccola serie di post “a mo’ di sfogo/nonsense” (e quindi sì, diciamolo in coro… “inutili ai fini del superamento degli esami”!) inerenti alle mie (dis)avventure accademiche e non, nonché a determinati aspetti interessanti che magari mi hanno impressionato durante una specifica lezione universitaria. Come quella di Analisi Organica, ad esempio. Ecco, a tal proposito… sono fermamente convinta che un leggero pizzico di masochismo sia presente, all’interno del mio nucleo familiare. Solo qualche mese fa mi ero ripromessa che non avrei MAI più avuto a che fare con la spettroscopia NMR alla luce dell’esperienza poco appagante conseguita in luglio scorso. Alla fine, però, mi sono “lasciata convincere” (dal mio spirito masochista, certo!) e, tra i tanti esami a scelta che avrei potuto accollarmi, ho optato proprio per Analisi Organica.

E se già il termine “analisi” può far rabbrividire perché magari ci può ricordare le tanto spaventose “Analisi Matematica I e II”, potrebbe mettere ancora più paura il fatto che l’esame verterà sull’interpretazione degli spettri NMR, IR e MASSA di una molecola incognita di cui, appunto, noi studentelli dovremmo scoprire l’identità. Vi ricorda qualcosa? Be’, come sapete l’esame di Organica III non mi ha reso poi troppa giustizia, e forse è stato pure questo fatto che mi ha spinta a scegliere un esame in cui il ragionamento logico prevale enormemente sui consueti aspetti mnemonici che spesso accompagnano lo studio di altri esami, magari più improntati sulla teoria che non sugli esercizi pratici. Se poi ci aggiungiamo il fatto che il professore che impartisce questo corso è, nientepopodimeno, che il mio ex relatore (tra l’altro conosce piuttosto bene il francese perché per un anno è stato a Tolosa!), la cosa mi conforta (ed entusiasma, sì) non poco. Insomma, da una parte questa cosa mi ricorda che sì, mi sono finalmente laureata, mentre dall’altra mi ricorda che magari (o almeno me lo auguro!) posso ancora “riscattarmi” e diventare più decente nell’interpretazione degli spettri. Tra l’altro… si può forse rimanere indifferenti di fronte a docenti che se ne escono con delle cose che molto spesso c’entrano poco o nulla con la Chimica (non c’è niente da fare, rimango sempre inebetita di fronte a questo mare magnum di infinita cultura!)? Perlomeno adesso, insieme alla moltitudine di composti organici che vedo ogni giorno, posso persino vantarmi di conoscere il significato della misteriosa frase palindroma “In girum imus nocte et consumimur igni”, che però io modificherei così (o meglio, ci aggiungerei un pezzo mooolto confortante!): “Andiamo in giro nella notte e veniamo consumati dal fuoco… della Chimica-Fisica e della Sintesi Organica (altra materia che presupporrà un cospicuo numero di botte in testa perché possa essere compresa appieno in vista del temibile esame scritto!), e non è manco detto che, a combustione finita, ne usciremo vivi!”

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

2 Risposte a “#1 Di Composti Organici e Frasi Palindrome”

  1. “In girum imus nocte et consumimur igni” se non ricordo male era una frase che (si diceva) venisse pronunciata durante i sabba.
    Sul fatto che i docenti travalichino la propria materia… alle volte dipende dagli studenti. La settimana scorsa uno studente mi ha chiesto, in ordine, che cos’è il bosone di Higgs e l’antimateria (quest’ultima già vista nella terza lezione, dev’essersene dimenticato…)
    Anche a noi all’esame di Risonanze Magnetiche (cioè NMR e EPR) al quarto anno, oltre alla teoria, ci veniva chiesta la ricostruzione di una molecola dallo spettro NMR. Che poi fare esercizio non era mica facile, perché dove te li andavi a pescare degli spetti H1-NMR e C13-NMR?

    1. Io che, nella mia totale ignoranza, sono andata a cercare cosa fossero i “sabba”… Be’, adesso posso forse anche “comprendere” il senso di questa stranissima frase palindroma!

      Ma… perché, fai anche lezioni di Fisica? Vabbé, io mi ritiro (e non per deliberare)!
      Quanto agli spettri… pure l’EPR? E la peppa! A noi l’hanno solo accennata a Inorganica II, ma non credo che la vedremo più (forse la approfondiranno solo i chimici-fisici/inorganici)!
      Comunque c’è un esame nel mio corso (si chiama Metodi Fisici in Chimica Organica) che non è certo migliore di quello che hai fatto tu, perché oltre all’esame orale è prevista una simulazione scritta degli spettri H1-NMR e C13-NMR… In pratica, dovresti disegnare tu lo spettro…

      Fortunatamente questo esame non è obbligatorio, ma essendo “in combutta” con Chimica Bioorganica, ho optato per quest’ultima (non che sia più semplice, ma preferisco di gran lunga una sola prova orale seppur con esercizi, senza contare che l'”insegnante” di Metodi sarebbe lo stesso di Organica III, e a lui prediligo milioni di volte il mio ex relatore che alla fine, spettri bidimensionali a parte, insegna le sue stesse cose!)…
      E poi, dato che appunto dovevo fare altre scelte, ho optato per Analisi Organica che prevede “soltanto” l’orale… anche se sì, di sicuro risolvere l’esercizio non sarà semplicissimo rispetto all’esame di Organica III, ma credo fermamente che nel mio corso ci siano esami peggiori che attendono “solo” di essere superati (primo tra tutti, l’orribile Chimica-Fisica)!

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