Supper’s Ready – La cena è pronta…

 

‘Raduno dei fans del rock progressivo: Supper’s Ready (Genesis)’

 

“Signori e signore, ragazzi e ragazze, benvenuti all’ennesimo Raduno dedicato ai….”

 

No vabbé, questa presentazione è orribile.

 

“Signori e signore, sono lieta di presentarvi un capolavoro magistrale, superlativo…”

 

Nah, anche questo modo di presentare è fin troppo scontato.

Ok, proviamoci ancora.

 

“Benvenuti a tutti, o voi amanti del rock progressivo e non. In particolare, ai primi rivolgo un caloroso saluto e un abbraccio sincero. Pur non essendo esattamente nata nella vostra epoca, infatti, è per me grandioso condividere con voi questa mia grande passione per la musica di quel tempo. Una musica di altri tempi, eppure così tremendamente attuale. Una musica il cui potere non è solo testimoniato dai cosiddetti ‘giganti della musica’ ma, paradossalmente, da ciascuno di noi. Già, come sempre, è al pubblico che spetta il verdetto finale. Un giudizio che non può certo non essere positivo, visto l’ampio spessore musicale di cui godono tuttora alcuni capolavori del genere suddetto.

Rivolgendomi ora ai secondi, posso soltanto sperare una cosa. Sperare che, in qualche modo, apprezziate questa forma di musica che, pur necessitando di molta pazienza per poter essere ascoltata, è in grado di regalare una piacevole sensazione di benessere a chiunque. Già, da questo genere di musica si può trarre un piacere che sprizza da ogni singola cellula del nostro corpo. Perché il rock progressivo è l’arte di ascoltare. Perché, come affermava lo scrittore e filosofo tedesco Gotthold Lessing, l’attesa del piacere è essa stessa il piacere.”

Ok, stavolta non è andata poi così male… credo però di essermi dilungata un po’ troppo (come sempre, del resto).  Si può fare decisamente di meglio, senza dubbio. Dunque, senza perderci in ulteriori preamboli, lascio direttamente parlare lui, il vocalist del gruppo, il genio compositore di questa stupenda lirica: l’unico ed inimitabile Peter Gabriel.

“Allora Peter, illuminaci. Di cosa parla questa stupenda canzone o, per meglio dire, composizione?”

 

“C’è stato un avvenimento particolare che mi ha dato l’ispirazione per Supper’s Ready. Quella stanza in cima alla casa dei genitori di Jill (allora sua moglie): la stanza era la parte più fredda della casa. Quando ci entravo, mi venivano sempre i brividi.  

Era rivestita con pesante carta da parati porpora e turchese; tutto era porpora e turchese vivo. Ad ogni modo, ci passammo quella strana serata che terminò con Jill che si sentiva come posseduta. Era davvero spaventoso. Non so come spiegarlo, era come se avesse un attacco di convulsioni o qualcosa del genere.

A quel punto, un senso di malvagità pervase la stanza e vidi un altro aspetto sul suo viso. Non so dire quanto di ciò mi stesse accadendo in testa, e quanto invece stesse accadendo davvero, ma fu un’esperienza indimenticabile ed il punto di partenza per una canzone inerente la lotta tra il bene e il male.” 

 

Sì, sono state esattamente queste le parole del cantante, intervistato da me in esclusiva per voi (magari!). Devo ammettere che, dopo aver letto queste righe, nella mia mente si è insediato il vago sospetto che Peter non fosse totalmente lucido nel momento in cui ha composto, nonché spiegato, la genesi di tale meraviglia. Insomma, la sua eccentricità è sempre stata sinonimo di profonda genialità e, al contempo, di profondo scetticismo da parte di molti.

Infatti, da questa sua intervista si potrebbe pensare che Peter avesse al tempo abusato di stupefacenti o magari della famosissima LSD per comporre il suo celeberrimo capolavoro. Non è effettivamente a noi estraneo il fatto che, ad esempio, la canzone dei Beatles ‘Lucy In The Sky With Diamonds’ possa appunto riferirsi a tale sostanza, una sostanza a largo uso e consumo del gruppo (in particolare dal musicista Paul McCartney). In fin dei conti, anche ‘Fish’ (Dereck William Dick) vocalist dei Marillon, aveva ammesso di aver creato il suo album capolavoro ‘Misplaced Childhood’ sotto l’effetto dell’LSD. Diciamocelo, la lista dei cantanti che hanno abusato di tale sostanza sarebbe davvero molto lunga…

Certamente non è escluso che anche i Genesis ne abbiamo fatto uso sebbene io creda fermamente che, a prescindere da tutto, ogni singolo componente del gruppo abbia un intrinseco talento; un talento che non aveva – e non ha – certo bisogno di essere sollecitato da tali sostanze. Sì, ammetto quanto mi costi dubitare del mio gruppo preferito, ma non si può del tutto ignorare questa possibilità. D’altronde, la mentalità dell’epoca era, almeno sotto alcuni aspetti, profondamente diversa da quella di oggi. In ogni caso, la possibilità cui alludevo poc’anzi prescinde totalmente dalla ‘reale protagonista’ di questo articolo: la musica, ovviamente.

In particolare, Peter Gabriel aveva una fervida fantasia e, forse, una mente dalla cui più lucida follia è riuscito a concepire opere cui nessun altro avrebbe potuto pensare. Dalle parole dell’intervista traspare, infatti, un senso di eccessiva teatralità, quella sorta di pathos che egli amava instillare nell’animo del pubblico durante le sue incredibili (seppur non sempre impeccabili) performance. Infatti, nelle performance dal vivo, spesso il cantante preferiva concentrarsi sull’apparenza e sui suoi eccentrici travestimenti, a discapito  della qualità delle sue performance vocali.

In ogni caso, Peter Gabriel rimarrà sempre nella storia per aver creato una straordinaria ‘Opera Prima’, forse la pietra miliare più originale del rock progressivo.

La magnifica ‘Supper’s Ready’.

 

 I – Lover’s Leap – 

(Supper’s Ready – 1^ part – 0’00” – 3’50”)

 

Una giornata apparentemente normale. Una giornata semplice, una giornata i cui protagonisti, due innamorati, si crogiolano nel soggiorno guardando la televisione scambiandosi, di tanto in tanto, dei dolci sorrisi. D’un tratto, l’uomo spegne la televisione, come colto da un improvviso senso di paura. La sua donna sembra cambiata e, in particolare, il suo sguardo suggerisce un senso di profonda malvagità. Cosa starà mai accadendo? Cosa (o chi?) si è insediato nella mente della giovane ragazza?

 

Walking across the sitting room, I turn the television off. Sitting beside you, I look into your eyes.

As the sounds of motor cars fades in the night time, I swear I saw your face change. It didn’t seem quite right. And it’s: hello babe, with your guardian eyes so blue…

 

Sono queste le iniziali parole del cantante, scandite dalla sublime melodia della chitarra acustica di Hackett. Sublime, in particolare, il momento esatto in cui l’innamorato – protagonista indiscusso di questa prima parte – sussurra alla sua amata, in un misto di dolcezza, paura e disperazione, le seguenti parole:

 

Hey my baby, don’t you know our love is true?

 

Hey amore mio, non sai forse che il nostro amore è reale e sincero?

 

Parole forti, profonde. Parole che un qualsiasi uomo innamorato pronuncerebbe di fronte alla donna della sua vita. Ma se, all’improvviso, questa donna si rivelasse essere una persona completamente diversa da quella che lo stesso uomo ha conosciuto?

Se l’apparenza avesse ancora una volta ingannato noi uomini e contagiato, conseguentemente, le nostre stesse convinzioni?

Ed ecco che, nel bel mezzo di tali riflessioni, accade l’impensabile. I corpi dei due giovani si tramutano in corpi differenti e i due, percorrendo una sorta di varco spazio-temporale, vengono catapultati in un luogo totalmente sconosciuto. Il salto temporale dei due innamorati sembra ormai compiuto. In quale razza di luogo si trovano?

Sei uomini incappucciati – probabili membri del Ku Klux Klan cui accennavo l’articolo precedente – camminano a passo moderato sul prato. Uno di essi trasporta una grossa croce.

Cosa avranno intenzione di fare?

Di qualunque cosa si tratti, l’innamorato è indubbiamente pronto a proteggere la sua amata, anche a costo della sua stessa vita.

 

 II – The Guaranteed Eternal Sanctuary Man – 

(Supper’s Ready 2^ part – 3’51” – 6’08”)

 

L’Uomo Del Rifugio Eternamente Garantito.

Così viene battezzato da Peter un uomo senza scrupoli, un uomo il cui utilizzo spropositato della cultura scientifica potrebbe condurre all’immediata catastrofe e alla distruzione dell’intera umanità. Quest’uomo si professa, inoltre, come un gran conoscitore del fuoco. Il fuoco ardente ch’egli cerca di alimentare con qualsiasi mezzo, proprio come i protagonisti del romanzo di Ray Bradbury, menzionato nell’articolo precedente: Fahrenheit 451.

(Sono davvero orgogliosissima di sapere che questa mia ipotesi di collegamento letterario risulta più che fondata!

 https://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=4270

Sezione due ‘Lo Sciamano con Garanzia di Eternità’ – riga 3, lettera  [*b]. )

Ma non è tutto: i due innamorati potrebbero essere anche vivi testimoni della visione di un pastore generoso e benevolo che, secondo la tradizione e le varie interpretazioni del pezzo, potrebbe rappresentare il Cristo.

Il cantante indossa, in questo frangente, una corona di spine, chiaro emblema delle sofferenze patite dal Signore. Sarà valso a qualcosa il suo sacrificio? L’umanità potrà infine liberarsi dal peccato originale?

Supper's Ready - The Guaranteed Eternal Sanctuary Man
Supper’s Ready – The Guaranteed Eternal Sanctuary Man

La tanto attesa battaglia tra bene e male sta per cominciare: sarà proprio questa a segnare definitivamente le sorti dell’intero genere umano. Al minuto 5’29”, il ritmo della canzone si modifica: da un senso di apparente tranquillità, sembra farsi strada un senso di profonda inquietudine.

 

We will rock you, rock you little snake,

We will keep you snug and warm

 

Ti culleremo, ti culleremo piccolo serpente, ti terremo bello al calduccio.

 

Dei bambini pronunciano queste inquietanti parole, lasciando ben poco spazio all’immaginazione. Ignari del potere corruttivo del serpente, simbolo delle seduzioni del male, promettono di prendersi cura di questa creatura, apparentemente amica di Dio e di tutto il creato. Quei poveri bambini non sanno che molto probabilmente saranno, di lì a poco, vivi testimoni delle più riprovevoli atrocità.

Segue uno struggente assolo di chitarra accompagnato soavemente dal flauto traverso di Gabriel, che fa da sfondo a questa atroce vicenda. Una sorda malinconia pervade l’ascoltatore, quasi del tutto incapace di reagire prontamente ai ricordi del passato, che lo sommergono come un fiume in piena.

Sul momento, sembra che non vi sia modo di reagire a questo senso di impotenza che investe l’intera società. Sembra proprio che le forze del male stiano vincendo sul bene.

 

 III – Ikhnaton and Itsacon and Their Band Of Merry Men –

(Supper’s Ready 3^ part – 6’09” – 9’45”)

 

D’improvviso, però, si riaccende una nuova speranza. Al minuto 6’09”, infatti, comincia la tanto agognata battaglia. La battaglia per la pace, quella battaglia che non risparmierà certo un esiguo numero di feriti e vittime sul campo.

La batteria di Phil Collins scandisce i colpi di mitraglia lanciati dai nemici (minuto 6’35”):

 

The fight’s begun, they’ve been released

Killing foe for peace… Bang, bang, bang!

Bang, bang, bang!

 

Il combattimento è iniziato, sono stati sguinzagliati. Uccidendo il nemico per la pace…. Bang, bang, bang!

Bang, bang, bang!

 

I due uomini cui allude il titolo, Ikhnaton e Itsacon, due tipi decisamente poco raccomandabili – nello specifico, Itsacon significa ‘Imbroglione’ – sono pronti a servire e a riverire ‘L’Uomo Del Santuario Eternamente Garantito’ menzionato poco prima. Questa sorta di nuovo ‘Big Brother’ è infatti disposto ad ingannare sfacciatamente gli uomini con delle false promesse, garantendo loro una sorta di ‘passaporto per la pace’.

Ma quale uomo sarebbe mai disposto a firmare quella specie di contratto o, per meglio dire, la propria condanna a morte? No, la battaglia non è ancora finita, anzi: è appena cominciata.

 

 IV – How Dare I Be So Beautiful? – 

(Supper’s Ready – 4^ part – 9’46” – 11’02”)

 

Gli innamorati, nel frattempo, continuano il loro ‘viaggio’ imbattendosi in corpi lacerati e privi di vita. Una visione che suscita profondo sgomento nei due protagonisti e, ovviamente, nell’ascoltatore, inerme ed inerte di fronte a cotanta malvagità. Il richiamo alla pace risulta ormai l’unica speranza di salvezza, il solo e unico appiglio cui potersi aggrappare… Con tutte le forze.

D’improvviso, i due si imbattono in un personaggio alquanto bizzarro. Un personaggio che si specchia nell’acqua, ossessionato dalla sua immagine.

“Come oso essere così bello?” dice a se stesso.

“Chi potrebbe mai essere?” si domandano i due innamorati.

Pensandoci bene, il riferimento letterario cui allude il frammento non è poi così sconosciuto. Tale riferimento afferisce infatti alla mitologia greca e, in particolare, al mito di Narciso. Ancora una volta, il poeta romano Ovidio trova il suo spazio tra le liriche ‘genesisiane’. Ed ecco il chiaro riferimento all’album precedente Nursery Cryme, la cui copertina è anche raffigurata in quella di Foxtrot.

Narciso continua a specchiarsi nell’acqua e, una volta professato il profondo amore verso se stesso, viene trasformato in un fiore. Ma cosa c’entra tutto questo con l’atroce guerra che, poco prima, si stava combattendo?

Chissà, magari i Genesis vogliono farci comprendere l’immensa indifferenza cui può condurre l’eccessiva vanità e quel profondo senso di egoismo che, molto spesso, alberga nel nostro cuore. In effetti, Narciso non sembra minimamente preoccuparsi dell’angosciante scenario che gli si prospetta intorno.

Nel frattempo, una musica dolce fa da sfondo a questa scena melodrammatica e alquanto curiosa.

 

We watch in reverence as Narcissuss is turned to a flower.

A flower?

 

Guardiamo con venerazione come Narciso si trasforma in fiore.

In fiore?

 

Supper's Ready - How Dare I Be So Beautiful?
Supper’s Ready – How Dare I Be So Beautiful?

Peter Gabriel si presenta sul palco con questo insolito travestimento: i compagni non ne sanno nulla ma, come al solito, non possono esprimere il proprio disappunto se non alla fine del concerto. Già, gli altri membri della band non apprezzavano affatto questi suoi improvvisi slanci di iniziativa. Si tratta, infatti, dell’ennesimo ‘effetto sorpresa’ architettato ad arte dal cantante in procinto di interpretare Narciso, nonché intrattenere gli spettatori tramite il suo consueto ‘show’.

Idea originale, decisamente. In preda all’entusiasmo, Peter continua a destreggiarsi sul palco come un leone da battaglia, fino a quando… La canzone non perde quasi totalmente di senso.

 

 V – Willow Farm – 

(Supper’s Ready 5^ part – 11’03” – 13’37”)

 

Ha inizio un pezzo ritmico e coinvolgente, un pezzo in cui la follia, l’autenticità e la fantasia  si fondono in un unico abbraccio. Il testo  – a mio avviso straordinario – sembra prendere le sembianze di una poesia intraducibile, una poesia scandita da insolite rime, condita di numerosissimi modi di dire britannici ed altre espressioni che, attraverso delle assonanze, potrebbero essere interpretate in molteplici modi diversi.

Attenzione, però: anche stavolta, l’album Nursery Cryme viene chiamato in causa. In effetti, viene nominato ‘a musical box’, chiaro riferimento alla prima canzone dell’album precedente ‘The Musical Box’.

La follia del pezzo Willow Farm è però testimoniata dai continui cambiamenti di voce attuati nuovamente dal cantante. Proprio come in ‘Get’em Out By Friday’, Gabriel rimarca le sue indiscusse qualità di front-man: dagli accostamenti più insoliti ne scaturisce, infatti, un qualcosa di meraviglioso.

Sembra che la natura o qualsiasi oggetto si trasformi e si evolva in qualcosa di incredibilmente impensabile. Può essere tutto ciò frutto di allucinazioni? Davvero la mente è in grado di produrre delle immagini o degli accostamenti totalmente privi di senso?

Sì, è possibile. Ci basti pensare ai nostri sogni. Quante volte abbiamo sognato di trovarci in un luogo sconosciuto, in un luogo dominato da creature inesistenti? Quante volte ci siamo trovati ad affrontare delle situazioni surreali che, paradossalmente, ci apparivano così vere? Oppure, quante volte ci svegliamo di soprassalto convinti di aver compiuto una determinata azione per poi scoprire, in realtà, di non aver combinato proprio un bel nulla?

Quasi sempre, almeno per quanto mi riguarda. Dunque, non mi è sorprendente –  come credo non lo sia per voi – che la mente umana sia in preda, alle volte, di pensieri irrazionali cui però, ad esempio, si potrebbe trarre ispirazione. Si pensi agli scrittori: la fantasia coniugata alla realtà risulta, molto spesso, la carta vincente affinché il lettore possa in qualche modo affezionarsi alla storia narrata e, conseguentemente, provare ammirazione per lo stesso autore.

Al minuto 12’27”, le parole insensate di Peter vengono accompagnate dal pianoforte di Banks, fino alla brusca interruzione, al minuto 13’37”.

Ha inizio ora l’Apocalisse.

 

 VI – Apocalypse 9/8 – 

(Co-starring The Delicious Talents Of Gabble Ratchet – 6^ part – 13’38” – 20’49”)

 

Ed ecco che la chitarra elettrica di Rutherford entra finalmente in gioco (13’54”14’05”) riproducendo un suono similare ad una specie di sirena che ‘grida’ aiuto. I nemici sono ancora a piede libero, alla disperata ricerca di altre possibili vittime. Al minuto 14’19”, Il flauto traverso torna ad invadere le menti degli ascoltatori: una melodia dolce, struggente e malinconica.

Una melodia in cui si percepisce un senso di vaga tristezza per le atrocità compiute attraverso la guerra e, allo stesso tempo, per la pazzia che, molto spesso, riesce ad insinuarsi nella mente umana, traducendosi in atti a dir poco indicibili.

Esattamente come nella canzone del LATO A ‘Time Table’, non ci si può fare a meno di domandarsi il motivo di questi assurdi – quanto inutili – atti di violenza.

Nonostante tutto, però, alberga sempre una minima speranza nel cuore dell’uomo. Infatti, come affermava Madre Teresa di Calcutta, sappiamo bene che ciò che facciamo non è che una goccia nell’oceano. Ma se questa goccia non ci fosse, all’oceano mancherebbe.

Dobbiamo continuare a lottare per la giustizia, dunque. Dobbiamo continuare a lottare in nome della vittoria del bene sul male. Il senso di pathos continua finché, d’improvviso, delle creature misteriose e mitologiche non costruiscono uno scenario a dir poco spaventoso.

L’eco di Peter Gabriel è di una drammaticità impressionante. Un dragone spunta fuori dalle implacabili acque del mare, una sorta di pifferaio magico conduce i bambini nelle profondità del sottosuolo. Sembra che niente e nessuno possa arrestare la potenza di queste creature malvagie.

Supper's Ready - Apocalypse 9/8
Supper’s Ready – Apocalypse 9/8

Ed eccoci di fronte all’ennesima trovata del cantante. Questa volta, il ‘rocambolesco’ Gabriel indossa una specie di cappello a forma di tetraedro. Il suo sguardo è attento, minaccioso. Signori e signore, ci troviamo faccia a faccia con l’Apocalisse.

Ma che fine hanno fatto i due innamorati?

Dopo una grandiosa ed incalzante parte strumentale (16’13”18’50”) simbolo dell’atroce battaglia, ecco che ne viene rivelato il destino finale. I due sono ancora vivi, ancora profondi testimoni dell’amore che provano l’uno per l’altra. In particolare, dal minuto 17’25” al minuto 17’36”, sento crescere in me un senso di profondo ottimismo.

Siamo quasi all’epilogo: chi vincerà la tanto sofferta lotta tra il bene e il male?

 

L’innamorato non ha dubbi: sarà il bene a trionfare riportando alla luce, ancora una volta, quei sentimenti autentici che ciascun individuo può sperimentare ogni singolo giorno della propria esistenza. La voce roca di Peter si trasforma, infatti, in un inno di speranza e dolcezza.

I due innamorati, dunque, si incontrano di nuovo e l’uomo, interpretato a regola d’arte da Peter, scandisce a chiare lettere tutta la sofferenza da lui provata durante il periodo trascorso lontano dalla sua dolce metà. Il suo grido si trasforma in un grido di dolore e, allo stesso, tempo, fervida speranza. Pur non essendo stati separati per lungo tempo, infatti, il feroce scontro è apparso ai loro occhi come eterno e indistruttibile.

Ma anche il loro amore è stato altrettanto indistruttibile, persino nei momenti di difficoltà. I due sono stati risucchiati dal laghetto cui è annegato Narciso, sono stati trasformati in semi per poi essere nuovamente catapultati nel loro mondo. Quel mondo terreno in cui, nel frattempo, l’Apocalisse proclamata da San Giovanni è in piena fase di svolgimento. Dalla fine del vecchio mondo nasceranno, però, cieli e terre nuove e, conseguentemente, una nuova umanità. Un’umanità rivestita di sole, purezza e generosità.

Ma lasciamo parlare l’innamorato, prima. Le parole successive vengono da lui pronunciate con estrema lentezza, come se l’uomo e, in un certo senso, l’ascoltatore, volesse effettivamente accertarsi che la guerra è davvero finita.

 

And it’s: Hey babe, with your guardians eyes so blue…

Hey my babe, don’t you know our love is true.

I’ve been so far from here and far from your loving arms, now I’m back again, and babe it’s gonna work out fine.

 

Ciao piccola, con i tuoi ‘occhi indagatori’ e così azzurri, ciao piccola, non sai forse che il nostro amore è reale e sincero?

Sono stato così lontano da qui, dalle tue braccia accoglienti e piene di amore. Ora sono tornato, piccola, e andrà tutto bene.

 

Un  breve colpo di flauto traverso e il dolce suono delle campane che, in un certo qual modo, richiamano il pensiero alla Resurrezione di Cristo, fanno da sfondo a questo meraviglioso scenario e sanciscono definitivamente la pace.

È iniziata una vita nuova. Il Cristo è finalmente risolto e, dunque, possiamo iniziare con lui il cammino della purificazione, rinascendo a vita nuova dall’acqua e dallo spirito, proprio come professato dal rito del Battesimo.

Sì, in qualche modo, siamo tornati ad essere delle anime pure ed innocenti, delle anime in grado di dare luce e speranza laddove non c’è. Il fanciullino che è dentro di noi può tornare ad esprimersi, a correre e a volare liberamente, coltivando nobili propositi.

Possiamo finalmente tornare a credere nell’avvenire.

 

 VII – As Sure As Eggs Is Iggs – 

(Supper’s Ready – 7^ part – 20’50” – 23’05”)

 

Il finale è stratosferico, da brivido. Non riesco a trovare le giuste parole per descriverlo: qualsiasi aggettivo risulterebbe inappropriato…. Pertanto, mi limito a riportarne le strofe.

 

Can’t you feel our souls ignite

Shedding ever changing colors, in the darkness of the fading night

Like the river joins the ocean, as the germ in a seed grows

We have finally be freed to get back home

There’s an angel standing in the sun, and he’s crying with a loud voice

“This is the supper of the mighty one:

The Lord of Lords

The King of Kings

Has returned to lead his children home, to take them to the New Jerusalem”

 

Non senti il fuoco ardente dentro queste nostre anime che spargono colori cangianti nel buio della notte che, piano piano, svanisce? 

Come il fiume arriva all’oceano, come il germe cresce nel seme, siamo stati finalmente liberati per tornare a casa

C’è un angelo che si erge alla luce del sole gridando a gran voce:

“Questa è la cena dell’Onnipotente, il Signore di tutti i Signori, il Re dei Re. È tornato per riportare a casa i suoi figli, per portarli nella Nuova Gerusalemme.”

 

Ogni singolo individuo è ormai rivestito di nuova luce… Una luce simboleggiata dal costume del cantante, un costume di un bianco splendente che, coniugato all’attivazione di effetti speciali luminosi, è quasi accecante.

La luce divina è ormai insita negli occhi di chi guarda, in un misto di stupore, scetticismo e profonda meraviglia, questo fantastico spettacolo.

 

Conclusioni – Supper’s Ready

Cosa dire? Ancora una volta, mi sono emozionata nel riascoltare questo meraviglioso capolavoro. È vero, ho ascoltato Supper’s Ready ‘almeno un milione di volte’, eppure, riesce ancora oggi ad emozionarmi. Riesce ad instillare in me un senso di profondo ottimismo nei riguardi di quel futuro che, ad oggi, si prospetta ai miei occhi come un futuro dannatamente incerto. Eppure, io non mi arrendo e, proprio come tutti voi, continuo a perdermi in quei piccoli grandi sogni che saranno, ancora per molto, il nutrimento della mia stessa esistenza.

È forse questo l’immenso potere del rock progressivo? È forse questo, l’immenso potere dei Genesis?

Lascio a voi (e a me) la libertà di rispondere, o meglio, di lasciar parlare liberamente la voce del cuore.

Perché proprio in quella voce risiede, infatti, la più palese delle verità.

 

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

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