Studiare all’università: piano di studi accademico

  • È giunto il momento di pianificare le mie giornate conciliando il poco tempo a disposizione tra studio e passioni varie. Quest’ultime, data la mia scarsa propensione alle materie scientifiche, dovrò purtroppo momentaneamente abbandonarle, con la speranza di riprenderle con maggiore intensità ed entusiasmo una volta che la situazione (spero) sarà migliorata. Comunque, continuerò a scrivere su questo blog che ormai è diventato, seppur condiviso con il pubblico, una sorta di “Zibaldone di pensieri” ma soprattutto, di passioni. Qui sotto, illustro la pianificazione delle prossime giornate, da qui a Settembre. Sarà impossibile rispettare strettamente questo programma, ma dovrò provarci con tutte le forze.

 

Studiare comporta organizzazione e ottimizzazione del tempo: qui sotto, illustro la mia personale pianificazione accademica, tentando di conciliare impegni inerenti lo studio alternati a momenti di svago e tranquillità.

Lunedì

Ho lezione al mattino, dalle ore 9:00 alle ore 13:00. Purtroppo, prendo il pullman alle 13:40 e torno a casa verso le 14:50. Dovrei cominciare a studiare dalle ore 15:00, ma dato che spesso non ci riesco, ho intenzione di andare via dalla lezione dieci minuti prima, in modo da prendere il pullman alle 13:20 e riuscire così a studiare dalle 15:00 alle 17:00. Dopodiché, mi preparo per andare a scuola di ballo (dalle 17:30 alle 19:15). Una volta tornata a casa, non ho certo intenzione di riprendere in mano i libri… Al massimo, un libro da leggere.

Martedì

Ho lezione di pomeriggio, dalle ore 14.00 alle ore 16:00. Forse direte: per due ore cosa ci vai a fare all’università, dato che in realtà sarebbero il doppio, considerando il viaggio di andata e ritorno? Un ragionamento perfettamente logico, se non si trattasse di Fisica, materia mai studiata alle superiori a causa dei NON insegnamenti ricevuti riguardo tale disciplina… Oltretutto, devo frequentare assiduamente anche a causa della mia scarsa propensione al ragionamento che si cela dietro questa materia molto ostica… Comunque, potrei studiare al mattino, dalle ore 7:00 alle ore 11:30, poiché a 12:30 mi aspetta il pullman per Roma.

Mercoledì

Ho lezione al mattino, sempre dalle ore 9:00 alle ore 13:00. In questo caso, non posso andarmene da lezione prima, trattandosi di Chimica Inorganica (corso interessante che ho deciso di seguire con impegno). Una volta a casa, potrei studiare dalle ore 15:30 alle 19:00/19:30.

Giovedì

Ho lezione di mattina, laboratorio il pomeriggio. Quindi sembrerebbe che non possa studiare. Sbagliato: ho deciso di non frequentare più il corso di Statistica, poiché non solo non ci capisco granché, ma è anche una materia a me ostile, senza anima, dato che è composta di numeri su numeri e mille formule da applicare al fine di risolvere noiosissimi esercizi. Avrei, quindi, se mi alzassi alle 6:00, almeno tre ore per studiare, dato che partirei circa verso le 9:30 in modo da arrivare per le 11:00, puntuale per le due ore di lezione di Chimica Analitica.

Venerdì

Ho lezione di pomeriggio, dalle ore 14:00 alle ore 16:00. Potrei studiare al mattino, sempre dalle ore 7:00 alle ore 11:30.

Sabato

Studiare…

Domenica

Studiare…

Insomma: ci sarà tempo anche per vivere? Scherzi a parte, in quest’ultimo periodo ho compreso più che mai che la vita non è soltanto fatta di studio, ma anche di passioni e di passatempi che, molto spesso, ho trascurato a discapito della scuola. Non che non ne sia valsa la pena… Però, a volte, mi rimprovero del fatto che, forse, avrei potuto anche rinunciare meno a quei piaceri di cui adesso sto godendo, almeno fino ad ora.

Ma i sacrifici vanno fatti e quindi, anche stavolta, lo studio ha la priorità su tutto il resto, con la consapevolezza che forse, un domani, potrò dedicarmi spassionatamente a tutte le mie passioni e, in particolare, a quelle della danza e della scrittura. Magari non ci riuscirò, ma per scoprirlo dovrò studiare sodo e cercare di non metterci un secolo a laurearmi.

Sia chiaro, al ballo e a qualche uscita con gli amici non rinuncerò, come invece ho fatto gli anni precedenti, perché ho scoperto di averne estremo bisogno. Ma le parole evidenziate su questo articolo hanno comunque la priorità… Non so se questo porterà frutto come successe al liceo, ma soltanto provandoci potrò constatarlo.

Questo è il pensiero che ieri sera mi è venuto in mente, poco prima che cominciasse la solita serata danzante del sabato sera:

Per comprendere i miei limiti e tentare di superarli, occorre studiare e affrontare, di volta in volta, le mie paure… È l’unico modo per liberarsi dai mostri. Perché, come afferma l’illustre pittore spagnolo Francisco Goya:

 

El sueño de la razón produce monstruos

 

studiare
Opera pittorica di Francisco Goya: essa riflette la realtà concreta… Una realtà concernente persino il mondo universitario: a volte, studiare può davvero rappresentare una sfida e una prova di grande forza a livello psicologico.

Questo quadro, a tratti, risulta inquietante, è vero… Ma, in un certo qual modo, rispecchia la mia condizione attuale. Una condizione che spero possa condurmi, un giorno, alla quella tanto agognata tranquillità. Come da me scritto nella vignetta, studiare non è sempre facile: occorre elaborare un metodo che ottimizzi al meglio le peculiarità della nostra mente.

Studiare è un processo mentale e volitivo

Soltanto adesso mi accorgo che, in questo articolo, ho utilizzato spesso condizionali del tipo “potrei”, “avrei” riguardo lo studio… Spero che presto, tali verbi possano trasformarsi in qualcosa di più simpatico e acquistino un’accezione più positiva. Ovvero, spero che quel “potrei” possa – scusate il gioco di parole – convertirsi in “vorrei”, o quantomeno in qualcosa di piacevole che non sottolinei in maniera eccessiva lo sforzo da compiere per attuare il delicato passaggio dal “dovere” al “volere”; passaggio che, fino a poco tempo fa, risultava estremamente naturale.

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

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