2) A Trick Of The Tail – Alla scoperta dello Squonk di J.L. Borges

I Genesis e la mitologia – Lo Squonk (e non solo…)

Più o meno conosciamo tutti gli effetti imperanti che fin troppo spesso le “forze del male” esercitano sulla nostra società. Nello specifico, in questo post “conosceremo” una bestia simile a un diavolo il cui scopo è appunto quello di seminare zizzania nel mondo, nonché un animale fantastico che nell’album dei nostri beniamini viene definito “Squonk”. La prima creatura possiede, comunque, un qualcosa di grottesco, che potrebbe suscitare ilarità nell’ascoltatore. Lo Squonk (il cui nome scientifico è Lacrimacorpus dissovens) invece, non sarebbe altro che un essere ripugnante e sfortunato. In realtà scopriremo, in questo post, che questa stranissima “bestiolina” trae origine dal “Manuale di Zoologia fantastica” dello scrittore argentino Jorge Louis Borges (1899 -1986).

 

Alcune rappresentazioni dello Squonk
Alcune rappresentazioni dello Squonk

 

Ma A Trick Of The Tail non è solo questo.

A Trick Of The Tail è parte di un sogno, un elegante connubio sospeso tra realtà e fantasia, un piccolo-grande concentrato di personaggi sospesi all’interno di un mondo tutto loro, un mondo intriso di mistero. Un mondo affascinante, al confine tra ideale e reale. Insomma, quasi potremmo riassumere questo album con una celebre frase del drammaturgo spagnolo del XVII secolo, Pedro Calderon De La Barca, che nella sua opera “La Vita è Sogno (La Vida es Sueño), affermava:

 

“Cos’è la vita? Delirio. Cos’è la vita? Illusione, appena chimera ed ombra, e il massimo bene è un nulla, ché tutta la vita è sogno, e i sogni, sogni sono.”

 

E forse, correlare l’album a un prolifico autore della letteratura spagnola non sarebbe poi così sbagliato, dato che l’ultima canzone dell’album si intitola proprio Los Endos (sebbene questa alluda al messicano Carlos Santana)! Insomma, il fatto che in questo album vi sia un piccolo richiamo a questo musicista, non può non incuriosirci almeno un po’. Senza contare che la prima track del disco, Dance On A Volcano, è anch’essa ispirata ai racconti di uno sciamano sudamericano, un altro Carlos che di cognome fa Castaneda!

Il disco si compone di due lati:

 

LATO A:

  • Dance On A Volcano
  • Entangled
  • Squonk
  • Mad Man Moon

 

LATO B:

  • Robbery Assault And Battery
  • Ripples
  • A Trick Of The Tail
  • Los Endos

 

A Trick Of The Tail
La copertina di A Trick Of The Tail – 1976

La copertina dell’album è stata realizzata dall’artista freelance Colin Elgie e raffigura tutti i personaggi che hanno ispirato i testi dello stesso. Le fattezze di questi personaggi suscitano molte domande nell’ascoltatore. Chi sono ma, soprattutto, cosa rappresentano? A questo tenteremo di rispondere con l’ausilio della copertina stessa (e magari con un pizzico di fantasia): a ogni canzone, sono in effetti associati i personaggi sopra raffigurati. In questo post, però, non partiremo dalla prima traccia, bensì da quelle canzoni che parlano proprio delle suddette creature.

Le origini del mito

Il saggio di J.L Borges, scritto nel 1957 con l’aiuto della sua fida assistente Margarita Guerrero, si propone di analizzare molteplici creature mitologiche dalle caratteristiche peculiari. Alcuni di questi animali sono presenti anche in Harry Potter (come l’ippogrifo, per esempio) e magari anche in Animali fantastici e dove trovarli – film del 2016 ispirato a un altro libro di J.K. Rowling – e posseggono molti poteri magici. Per gli amanti della letteratura fantastica, questo libro di Borges potrebbe dunque rivelarsi molto interessante. Tra le molteplici creature descritte nello stesso (che afferiscono pure alla mitologia greco-romana) trova posto, come anticipato all’inizio, il Lacrimacorpus dissolvens, ovvero lo Squonk.

Il folkore statunitense descrive lo Squonk come una creatura proveniente dalle foreste di conifere della Pennysilvania settentrionale. Il suo aspetto non è di certo attraente e a causa di questo viene dipinto come un animale triste e piangente che suole rifugiarsi sotto agli alberi di tsuga a cagione della propria consapevolezza di essere brutto. A causa delle sue stesse lacrime, è costretto a trascinarsi nel fango e se i cacciatori di Squonk riuscivano a catturarlo, questo si dissolveva. Dietro questo essere sfortunato si nasconde, dunque una grande fragilità che suscita in noi una compassione che forse supera addirittura il pregiudizio correlato alla fisicità di questo essere.

 

Scared to be left all on his own
He hasn’t a, hasn’t a friend to play with the ugly duckling

(Ha paura di essere lasciato tutto solo
Non ha un amico con cui giocare al Brutto Anatroccolo)

 

In queste righe della canzone, com’è ovvio, viene rimarcata la bruttezza della creatura, mentre nel resto del testo si parla della sua “caratteristica peculiare”, ovvero quella di seminare lacrime lungo i tratti di strada che esso percorre. Non appena il cacciatore di Squonk si addentra nella foresta di conifere, egli cerca di tendergli una trappola, spingendolo a giocare insieme a lui. Ovviamente, quella specie di “gioco” terminerà con la cattura dello stesso animale.

Lo Squonk e il cacciatore
Lo Squonk e il cacciatore

Ma una brutta sorpresa attende il cacciatore: non appena apre il suo sacco, al suo interno non trova altro che un mare di bolle e di lacrime, simbolo della “dissolvenza” della Squonk. Non a caso, il suo nome scientifico rimarca proprio questo “potere” del mostro. In particolare, credo che l’ultima strofa possa riassumere in breve quanto si è detto sinora, insinuando però un “dubbio” nell’ascoltatore. Quanto è stato appena raccontato dal gruppo inglese, sarà vero o falso? Ovviamente, la risposta al quesito è banale.

 

The Squonk is of a very retiring disposition and due to its ugliness, weeps constantly. It is easy prey for hunters who simply follow a tear-stained trail.

When cornered it will dissolve itself into tears.
True or False?

(Lo Squonk è schivo per indole, a causa della sua bruttezza piange continuamente. E’ facile preda di cacciatori che semplicemente seguono il percorso di lacrime che lascia lungo la strada. Quando si trova con le spalle al muro si dissolve in lacrime.)

 

Manca ancora qualcos’altro, però.

Nell’introduzione a questo post, è stata citata un’altra creatura, una sorta di diavoletto dispettoso, crudele e ingannatore, che si aggira nei pressi della misteriosa City Of Gold, combinandone di tutti i colori. A cosa si riferisce il “trucco della coda” di cui si parla nell’ottava traccia? Cerchiamo di capirlo utilizzando anche un po’ di fantasia che, nel qual caso, si esprimerà attraverso un brevissimo raccontino che ho redatto facendo appello al testo della canzone. Comunque, questa bestia è presente come ultimo personaggio nella copertina dell’album!

Nella “città dell’oro” si aggirava una strana creatura. Sembrava somigliare a un centauro, ma la parte superiore del corpo non assomigliava a nessun uomo esistente sulla Terra. No, nessuno l’aveva mai vista prima di allora, e dunque nessuno ne aveva mai condiviso lo spietato destino che gli era toccato. Girovagando per quella città, la creatura aveva scoperto di essere profondamente diversa dalle altre. Gli altri esseri viventi che si aggiravano attorno a lui non avevano corna, né tantomeno potevano “vantarsi” di avere la coda, se non la coda di paglia nel caso in cui nascondessero qualcosa o sentissero di non essere nel giusto.

Ecco, quello strano mostriciattolo aveva proprio la coda e questo lo aveva condotto ad afferrare un uomo per il collo, urlandogli a gran voce che presto lo avrebbe condotto nel posto in cui giacevano i mostri simili a lui. Quell’uomo fu costretto ad assecondare il suo folle proposito, per cui prese tutto e partì assieme a lui. In fondo, quel mostro gli aveva promesso una guglia d’oro e il che era piuttosto allettante. Non appena giunsero sul posto, però, quella bestia scomparve, comportandosi proprio come lo Squonk.

Certo, non era stato catturato; eppure era scomparsa.

Quel diavolo aveva la coda e forse, come lo Squonk, era condannato a un’estinzione molto prossima. Un’estinzione che, a quanto pare, era ormai avvenuta. E fu così che l’uomo in questione udì una strana voce che gli disse queste parole: Benvenuto a casa. Eccolo qua, dunque, “il trucco della coda”. Nessun altro avrebbe più potuto rimpiazzare quella strana creatura. Forse, in fin dei conti, lo Squonk e questo diavoletto non erano poi così diversi.

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

4 Risposte a “2) A Trick Of The Tail – Alla scoperta dello Squonk di J.L. Borges”

  1. Non sono un esperto dei Genesis (conosco solo le loro hit più note) però Borges lo conosco bene, ho letto tanti suoi libri, anche il manuale di zoologia fantastica (che non è tra i miei preferiti però). Mi colpisce vedere un omaggio così accurato alle sue pagine nel testo di una canzone.

    1. Ciao Ariano! Io in verità non ho letto nessun libro di questo autore, che conosco soltanto di nome! In effetti, ho scoperto il mito dello Squonk soltanto nel bel mezzo di questa mia ‘ricerca’ sull’album dei Genesis e ne sono rimasta a dir poco sorpresa. Devo ammettere che adesso ho curiosità di leggere qualcosa di Borges!

  2. Sapevo che lo squonk si riferiva a una misteriosa creatura, ma non sapevo di un racconto di Borges. Tra l’altro in latino monstrum significa “essere prodigioso”, quindi lo squonk si riferisce più al significato originario del termine…

    1. Due giorni fa ho scoperto persino che in realtà questa creatura era stata descritta persino prima di Borges. Il primo riferimento si trovò in effetti in un libro di un certo William Cox del 1910, dal titolo lunghissimo: Creature paurose dei boschi da legname, con alcune bestie del deserto e delle montagne!
      Però, a quanto si dice, il libro di Borges è decisamente più interessante!
      Quanto al termine monstrum, non avevo proprio idea del suo significato!

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