#1 Parole in libertà – Charles Bukowski

Sarà che oggi mi sento un po’ malinconica/romantica/nostalgica e chi-più-ne-ha-più-ne-metta… E così lascio che il grande Charles Bukowski parli per me… C’è forse una ragione in particolare? No, o almeno non credo. Semplicemente, ho i miei momenti.

 

Dentro a un’abbraccio puoi fare di tutto: sorridere e piangere, rinascere e morire. Oppure fermarti e tremarci dentro, come fosse l’ultimo.

 

Una delle migliori sensazioni al mondo è quando abbracci qualcuno e lui ricambia, stringendoti più forte.

 

A me piacciono quelle persone un po’ distratte; quelle che appena le abbracci sembrano ricomporsi, mentre prima cadevano in mille pezzi.

 

Magari pensiamo troppo. Sentire di più, pensare di meno.

 

L’anima libera è rara, ma quando la vedi, la riconosci: soprattutto perché provi un senso di benessere, quando gli sei vicino.

 

Accontentarsi di chiunque pur di non restare soli… Se dovessi spiegare a parole l’infelicità, lo farei così.

 

Potrei anche dire che l’amore è come l’alcool. Lo provi una volta, ti fa girare la testa, ne vuoi ancora e ancora. Ti fa sentire male, tanto male che dirai di non voler provare mai più. Ma poi, al prossimo bicchiere, ci ricascherai. E non dirai di no.

 

Il coraggio non è sempre un ruggito. A volte il coraggio è la calma voce alla fine del giorno che dice:

«Proverò di nuovo domani.»

 

Era un lavoro impossibile, come tanti altri. Ti ammazzavi di fatica e avresti voluto andartene, poi la fatica aumentava e ti dimenticavi di andartene, e i minuti non passavano mai, e ti sembrava di vivere intrappolato dentro un unico minuto, senza speranza, senza via di scampo, troppo inebetito per tagliare la corda e senza un posto dove rifugiarti anche se lo avessi fatto.

 

A volte mi sento come se fossimo tutti prigionieri di un film. Sappiamo le battute, sappiamo dove metterci, come recitare, manca solo la macchina da presa. Però non possiamo uscire dal film. Ed è un brutto film.

 

Esprimete ciò che sentite, non abbiate paura delle conseguenze, perché il tempo non fa i conti con nessuno. Amate, odiate, buttatevi a capofitto in ogni cosa che vi dia emozioni forti.

Le persone sono lo spettacolo più bello del mondo. E non si paga il biglietto. Basta crederci. Sta a te come sapere interpretare la frase.

Alcune persone non impazziscono mai. Che vite davvero orribili devono condurre. La mia unica ambizione è quella di non essere nessuno, mi sembra la soluzione più sensata.

 

Non ho smesso di pensarti, vorrei tanto dirtelo. Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare, che mi manchi e che ti penso. Ma non ti cerco…

Non ti scrivo neppure ciao. Non so come stai. E mi manca saperlo. Hai progetti? Hai sorriso oggi? Cos’hai sognato? Esci? Dove vai? Hai dei sogni? Hai mangiato? Mi piacerebbe riuscire a cercarti… Ma non ne ho la forza. E neanche tu ne hai.

Ed allora restiamo ad aspettarci invano. E pensiamoci… E ricordami… E ricordati che ti penso, che non lo sai ma ti vivo ogni giorno, che scrivo di te. E ricordati che cercare e pensare sono due cose diverse. Ed io ti penso, ma non ti cerco…

 

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

2 Risposte a “#1 Parole in libertà – Charles Bukowski”

  1. Di Bukowski non ho mai letto nulla, comunque queste sua frasi me ne hanno fatto venire in mente una di Charlie Chaplin: “Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile incontrare qualcuno che ti accetti così come sei. Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore. La vita é come un’opera teatrale senza prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita, prima che l’opera finisca senza applausi.”

    1. Nemmeno io ho letto Bukowski, però ogni tanto mi capita di imbattermi in alcune sue frasi, per cui, complice la curiosità, sono andata a vederne delle altre che mi hanno molto colpito e quindi ne ho fatto un post!
      Questa frase che mi hai citato ha per me un significato particolare perché una volta, al liceo, mi bastò metterla allo stato di Whatsapp per mettere a tacere tutta la classe, che comprese il mio messaggio senza che arrecassi alcuna polemica.
      In effetti, nonostante facessi di tutto per aiutare gli altri e magari costruirmi delle amicizie, purtroppo nel giro di poco mi sono accorta che albergavano invidia e pregiudizio nei miei riguardi, dato che i miei “compagni” avevano l’abitudine di cercarmi soltanto quando faceva loro comodo e a seguito del mio aiuto magari mi sparlavano subito dietro!
      Allora misi questa frase di Chaplin e “magicamente”, da quel momento, nessuno mi chiese più aiuto, né io mi prodigai più nel darlo (salvo cause di forza maggiore, ovvero professori che “mi delegavano”)-
      Avevo compreso che con alcune persone non era giusto “donare una parte di sé”, per così dire, né tantomeno illudermi che le cose potessero cambiare.
      A ogni modo, mi sento comunque di “ringraziarli” perché tramite il loro atteggiamento sono diventata molto più resiliente e sicura di me stessa.

      Ps: nel post successivo che ho pubblicato ieri sera mi sono permessa di nominarti, il tuo intervento su quel racconto che ti ho mandato ha scatenato in me moltissime riflessioni, per cui ti ringrazio nuovamente e spero di mettere a frutto i tuoi consigli! 😛

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *