Il meglio dei Supertramp (secondo me…)

Posso dire che sto contando i giorni che mi separano dalla fine di questo anno di melma? Oppure rischio il linciaggio? Non credo. Posso dire che…? No, mi fermerò qui. Esatto, anche stavolta ci sarebbe moltissimo sui cui blaterare, ma anche stavolta mi tratterrò dal fare sproloqui che, in ogni caso, non mi porterebbero a un bel nulla.

In fin dei conti, aver perso un’intera mattinata per questioni che magari qualcuno definirebbe irrisorie non è un male, come non è un male che, in quel di Geochimica, qualcuno cambi costantemente idea riguardo eventuali (non)-esoneri che si potrebbero fare/non fare, come non è assolutamente un male aver intrapreso (oddio, magari ho usato un termine troppo altisonante) un viaggio di quasi due ore per andare alla (maledetta) Sapienza di Roma per assistere a “un’esercitazione di laboratorio” che, di fatto, consisteva in una semplicissima (ma dove?) spiegazione di un’ora inerente un maledettissimo spettro di una stramaledettissima molecola.

Per inciso: una (incomprensibile) spiegazione a livello teorico da parte di un docente che non è nemmeno il nostro e che si è disposto attorno alle quattro pecorelle smarrite (tra cui me) che assistevano, del tutto inermi, all’acquisizione dei dati numerici che venivano proiettati sul computer.

Una registrazione inerente il tutto non si poteva fare? No, non sia mai! Sarebbe stato decisamente troppo strano (nonché faticoso). Vabbé, lungi da me dal continuare a rimuginare sull’inutilità della giornata di ieri e della mattinata di oggi, ho intenzione di pubblicare un post (per lo meno, posso dire di aver fatto qualcosa per me stessa!) che parli, ancora una volta, della mia amata Musica. E chissà che il mio dente avvelenato non possa scomparire dalla bocca del mio stomaco, o quantomeno mitigarsi dietro alle canzoni dei mitici Supertramp.

Eh già, questa volta tocca proprio a loro. 


 

A come A Soapbox Op… emh, Another Man’s Woman

 

All you have to do is choose, let me in on where your heart is…

Tutto quello che devi fare è scegliere, fammi entrare lì, dove si trova il tuo cuore…

 

Perdonate la mia indecisione, ma è stato decisamente difficoltoso scegliere tra due canzoni di grande portata (per lo meno a mio avviso!). A Soapbox Opera e Another Man’s Woman appartengono all’album Crisis? What Crisis? dei Supertramp, prodotto il 14 Settembre 1975. Il titolo del disco si ispira a una frase del film Il giorno dello sciacallo di Fred Zinnerman. Al tempo, si vociferava che il gruppo (non avendo ancora raggiunto il successo) britannico fosse prossimo allo scioglimento. L’ironica e secca smentita in formato album: (Noi) In crisi? Ma quale crisi? 

La copertina di questo disco è decisamente particolare e ammetto che, malgrado lo scenario inquietante e grigio che aleggia nella stessa, non mi dispiacerebbe trovarmi al posto del tizio che si trova in quella spiaggia… cementata. Tornando alla canzone… mi colpisce moltissimo l’introduzione, scandita dal pianoforte di Rick Davies, vocalist della track, e la parte centrale, totalmente strumentale. La parte finale, invece, si perde in un assolo davvero bello in cui partecipa anche la batteria di Bob Siebenberg. Comunque sia… ascoltate anche A Soapbox Opera, vi assicuro che non ve ne pentirete!

B come… (eh, questa è tosta!) Better Days

 

Our intuition, our vision, our decision, our mission, so listen

La nostra intuizione, la nostra visione, la nostra decisione, la nostra missione, quindi ascolta…

 

Avrei potuto anche scegliere la celebre Breakfast In America, oppure Babaji, o ancora Bonnie. Ma data la giornat(acci)a di oggi, credo mi rappresenti meglio Better Days. A onor del vero, tutti si aspettano (o almeno sperano!) che i 365 gg. che scandiranno il 2021 possano riservarci sorprese decisamente più piacevoli. La canzone che ho scelto appartiene all’album Brother Where You Bound del 1985. La copertina rappresenta la cosiddetta marcia al progresso ed è, perciò, abbastanza semplice. Roger Hodgson ha ormai abbandonato il gruppo, lasciandolo nelle mani di Rick Davies. Questa track è molto originale e futuristica; non per niente è ispirata, come il resto del disco, al romanzo distopico 1984 di George Orwell. In questo album, tra l’altro, è presente anche la suite omonima dell’album; suite di sedici minuti che non è affatto male! Perciò… farò uno strappo alla regola e inserirò anche questa. Gli assoli di chitarra, inoltre, sono del grande David Gilmour!

C come… Crime Of The Century o Child Of Vision?

 

Find yourself a new ambition…

 

Ok, Child Of Vision. Anche qui, sono più andata a sensazione, perché entrambe le traccie sono tanto diverse quanto originali. La traccia scelta fa parte del famoso album Breakfast In America del 29 Marzo 1979. Nella canzone si mescolano melodie prog-rock/pop e art rock. La parte che preferisco, oltre al ritornello cantato da Hodgson e compagni, è quella finale. Forse perché – indovinate un po’? – è scandita dal mio amatissimo pianoforte acustico che si affianca al piano elettrico Wurlitzer.

D come Don’t Leave Me Now

 

All alone in this crazy world

Tutto solo in questo pazzo mondo…

 

La scelta non è stata difficile, in questo caso. Adoro questo brano cantato da Hodgson, l’ultimo del disco …Famous Last Words del 1982. La copertina del disco rappresenta un funambolo che, però, sta rischiando di cadere a causa della crudeltà di uomo che sta per tagliare il sottile filo che simboleggia il netto confine tra la vita e la morte. Oltre al pianoforte, la canzone si avvale della chitarra elettrica e dell’armonica a bocca (R. Davies).

E come Even In The Quietes Moments

 

And even though the sun is shining

Well I feel the rain, here it comes again, dear

Anche se il sole splende, be’… io sento la pioggia, eccola di nuovo, caro…

 

Finalmente, i dubbi cominciano a dissiparsi. Questa traccia è davvero bella, seppur malinconica. L’introduzione è sublime: la chitarra acustica ci introduce nel ritmo lento e pacato di una canzone molto evocativa che, man mano, acquista uno spessore sempre più definito. La traccia appartiene all’album omonimo del 10 Aprile 1977

F come Fool’s Overture

Di questa meravigliosa canzone ne ho parlato un po’ in questo precedente post di Aprile: Aprile in musica (e confronti inaspettati!

G come Goodbye Stranger

Questa track di Breakfast In America mi ha fatto conoscere questo gruppo (insieme a Take The Long Way Home), perciò mi sembra il minimo apporla in questo post. La canzone è molto ironica e scoppiettante, dalle tipiche atmosfere pop.

H come Hide In You Shell

Dell’album Crime Of The Century: COTC – Supertramp

I come If Everyone Was Listening 

Dell’album Crime Of The Century: COTC – Supertramp

 L come Lord Is It Mine

 

I never cease to wonder at the cruelty of this land

Non smetto mai di meravigliarci la crudeltà di questa terra

 

Adoro questa canzone. Per certi versi è spirituale, come il suo titolo. Alle volte, è difficile affrontare le difficoltà che si incontrano nel cammino della vita e ascoltare la versione live di questo brano mi ha quasi commossa. L’uso del pianoforte è d’obbligo in questa traccia il cui vocalist, Roger Hodgson, ci ricorda che l’unica possibilità che ci rimane per sfuggire alla crudeltà che impregna l’universo sia appellarsi all’amore e, per chi crede, rifugiarsi nelle mani del Signore.

N come No Inbetween

 

It won’t be so bad…

 

Questa traccia fa parte dell’album Brother Where You Bound (1985). Questa melliflua ballata si avvale anche del sassofono (John Helliwell) che conferisce alla canzone un’atmosfera vagamente jazz.

P come Poor Boy

 

I can still be happy

As long as I can feel free

Posso ancora essere felice

Finché posso sentirmi libero

 

Questa canzone rivela a pieno regime la pazzia e il senso di umorismo di cui si avvale il gruppo inglese. Appartiene all’album Crisis? What Crisis? del 1975 ed è costruito sulla base del pianoforte Wurlitzer. Rock, blues e jazz si mescolano alla voce di R. Davies creando un ritmo davvero incalzante.

R come Rudy

Dell’album Crime Of The CenturyCOTC – Supertramp

S come School

Dell’album Crime Of The CenturyCOTC – Supertramp

T come Take The Long Way Home

In questo brano, il piano fa da base alla bella melodia con la voce di Hodgson che svetta tra i cori dei compagni. Gli arrangiamenti e la linea di basso rendono la traccia molto fresca e trascinante.

K come Know Who You Are

Il messaggio della canzone di Hodgson? Conosci te stesso.

Pubblicato da Eleonora

Sono una ragazza curiosa dalle molte passioni: amo scrivere, leggere (ovviamente), disegnare fumetti, ascoltare musica - specialmente appartenente al filone del rock progressivo - e ballare, soprattutto i Latino-Americani. Mi piacerebbe molto imparare a suonare il pianoforte, nonché trovare un partner ballerino con cui condividere la mia grande passione per la danza... Lo so, forse chiedo troppo!

16 Risposte a “Il meglio dei Supertramp (secondo me…)”

  1. Molto interessante! Aggiungo alla lista degli ascolti. Anche se ho dato un ascolto rapido a Breakfast in America qualche settimana fa e non mi ha proprio entusiasmato (non folgorarmi per questo). Boh, forse devo solo dargli qualche ascolto attento in più… ma mi sembrano un po’ troppo mielosi per i miei gusti. Sono in piena fase Van Der Graaf Generator, quindi ora tutto ciò che non ha sonorità strane / dark e testi terribili, non mi attira molto… passerà😂
    Comunque, bello il nuovo look del sito!!

    1. Ciao, Francesco! Ti avevo dato per disperso! 😂
      Scherzi a parte, spero che ti stia trovando meglio di me con l’università!
      Comunque, riguardo al post, de gustibus! Sono concorde sul fatto che per molti i Supertramp possano risultare troppo “zuccherosi” rispetto a tante altre band!
      I VDGG?! Caspita, hai scelto uno dei gruppi più lugubri del rock progressivo! Complimenti per il coraggio, io ho ascoltato qualcosina su di loro, se vuoi andare sul sicuro ti consiglio “Pawn Hearts”, un signor disco (Man Erg è fantastica)! All’inizio, sarà difficile ascoltarlo tutto, ma piano piano potresti affezionartici! 😉
      Quale album hai sentito su di loro? Io, al momento, mi sono “arresa”, forse tornerò ad ascoltarli molto più avanti!

  2. Eh lo so ahah, leggo sempre ma non commento in tutto… comunque sì va tutto bene grazie! Mi spiace che da te invece non sia proprio tutto rose e fiori. Spero andrà meglio!
    Pawn Hearths, insieme a The Least We Can Do etc etc… mi piacciono molto, li ho già ascoltati abbastanza; ma per ora i miei preferiti sono Word Record, Godbluff (una traccia più bella dell’altra), ma soprattutto, Still Life! “Pilgrims” e “La Rossa” sono capolavori assoluti, dal testo alla musica. Lo so, all’inizio sono un po’ difficili da digerire ma dopo qualche ascolto hanno una potenza incredibile (secondo me). Se non li conosci comunque è più abbordabile Godbluff. Io ho iniziato con quello perché l’ho trovato tra i migliori album progressive su progarchives.
    Ah e approfitto anche per segnalarti (anche se magari lo sai già) che un mesetto fa è uscito il nuovo album dei Wobbler (Dwellers Of The Deep), che è assolutamente fantastico. Molto nello stile del prog classico anni ’70. Anche abbastanza Genesiano (o genesisiano?) secondo me, credo che ti piacerebbe!

    1. Tranquillo, commenta pure quello che ti va! 😊
      Quanto all’uni, spero anch’io che possano migliorare le cose… impresa ardua!
      Comunque, chapeau! Non immaginavo avessi già ascoltato tutto questo, io dei VDGG so poco e niente! Mi stai facendo venire la voglia di rimediare subito… 😂
      Ah, non conosco affatto i Wobbler, proprio zero! Grazie per i suggerimenti!
      Riguardo ai VDGG, a questo punto, seguirò le tue orme e partirò da Godbluff… sull’altro gruppo, invece, dovrei proprio farmi una cultura!
      Poi, se come hai detto, lo stile del nuovo album ha un so che di genesisiano… misa che non potrò esimermi dell’ascoltarlo! 😀
      Ah, dimenticavo… sono contenta che il nuovo look del sito ti piaccia!

  3. Eh sì, è perché mi stanno attirando un sacco. È bello quando trovi una band che corrisponde così bene ai tuoi “standard” tanto che ti piace praticamente tutta la musica che fanno.
    Figurati! I Wobbler ti piaceranno, sia questo nuovo album che quell’altro capolavoro che è From Silence To Somewhere. Per i VDG allora fammi poi sapere se ti è piaciuto Godbluff!

    1. Eh sì, ti capisco bene! Anche se, alla fin fine, io ritorno sempre all’ovile (ovvero dai Genesis)!
      Per quanto riguarda Godbluff… lo sto ascoltando adesso, sembra interessante, magari in seguito saprò darti un’opinione più completa. Quel che è certo è che il simbolo “nabla” presente nella copertina (non molto bella, devo dirlo!) e che simboleggia la V di Van, non desta in me i ricordi più gioiosi! Analisi II a parte… menomale che si tratta di musica, e che (strana) musica!
      Peter Hammil è senz’altro un “folle” alla Peter Gabriel; una curiosa coincidenza che abbiano lo stesso nome, ahaha!
      Insomma, occorre tempo per apprezzare i VDGG, ma spero che l’attesa possa essere ripagata da qualche post che forse, un giorno, potrei fare su di loro!

  4. Ahaha lo so, la copertina non è un granché, è molto essenziale (coerentemente con la loro musica del resto). Non vedere quella V come un nabla se ti ricorda analisi II😂 Piuttosto, non ne sono sicuro ma credo che quello sia un triangolo di Penrose… o almeno così sembra!
    Sono d’accordo, Hammill è un grande. Ha una voce stupenda e io adoro certi passaggi quando l’attenzione è proprio centrata su quello: tipo nel brano Still Life tutta la prima sezione è un lungo duo voce-organo straordinario, che termina a 2:37 con quel “ultimately passing away time… which no longer has any meaning” che non so perché, mi piace tantissimo.

    1. Triangolo di Penrose? Sai che sono dovuta andare a vedere di cosa si trattasse? Non avevo mai sentito parlare del “triangolo impossibile”! Cercherò di vederlo in questo modo allora, ahaha! E’ decisamente più “filosofico”!
      Ieri avevo cominciato ad ascoltare “Still Life”, ancora non riesco ad abituarmi al loro sound, ma mi concederò del tempo… in fin dei conti, all’inizio non mi piaceva nemmeno”Pawn Hearts”!

  5. Non pensare che io sapessi già come si chiamava, avevo presente cosa fosse ma sono andato a cercare per il nome😂
    Va bene, buon ascolto allora!

    1. Abbiamo imparato una cosa nuova, allora! XD
      Ti ringrazio! Un’oretta fa ho ascoltato “Still Life” e alla fine della fiera… devo dire che mi è piaciuto! Come hai detto tu in uno dei messaggi precedenti, davvero molto bella la track “La Rossa”! Invece, per quanto riguarda World Record… al momento non mi piace molto. Chissà, forse mi ricrederò!

  6. I Supertramp non sono esattamente uno dei miei gruppi preferiti… però ho il loro Greatest Hits.
    Tra l’altro ho sempre pensato fossero americani… il loro sound non è molto inglese.

    1. Per mio padre è lo stesso, lo testimonia il fatto che ho scovato i Supertramp per pura casualità. Che poi, tra l’altro, soltanto ieri pomeriggio ho scoperto che il nuovo spot della Nutella trasmesso in tv ha preso come “modello” una loro canzone (Give A Little Bit); ho riconosciuto immediatamente la colonna sonora e ne sono rimasta davvero sorpresa! 😂

  7. Ciao Eleonora,
    mi potresti illuminare sul senso e significato del brano “Better Days”?
    Tu affermi non essere in riferimento al testo di Orwell, ma a mio parere invece descrive chiaramente un contesto distopico dove “chi sta sopra” cerca di convincere “chi sta sotto” della bontà di un idea di società “nuova” e “preferibile”. Si potrebbe leggere effettivamente anche diversamente, ma mi chiedevo se tu facessi riferimento a documenti precisi per affermare che non sia ispirata alla visione Orwelliana.

    Grazie!
    davide

    1. Ciao Davide! Innanzitutto ti ringrazio per avermi lasciato un commento, molto raro di questi tempi! Spero tu abbia gradito il post! 🙂
      Quanto alla tua domanda, non mi sembra di aver scritto che “Better Days” non sia ispirata a 1984 di Orwell (anche se ai tempi di questo post non ho approfondito per bene la cosa, ma dato che ultimamente ho letto il libro potrei benissimo aggiungere dettagli in più)! Ho infatti scritto: “…non per niente (ovvero: ‘non a caso’), è ispirata a 1984 ecc…” 😉

      Come ho scritto, tutto il disco è un richiamo allo straordinario romanzo distopico dello scrittore inglese – forse giusto “Cannonball”, a mio avviso, si discosta un po’ dal tema per il ritmo che la scandisce (e che a primo acchito non farebbe pensare a una tematica come quella del distopismo), tipicamente da discoteca.

      E sono d’accordo con te nell’affermare che “Better Days” parli di come il leader (che in questo caso sarebbe il Big Brother, come saprai) e la sua “squadra” tentino di far passare come naturali, libere, giuste e sicure le leggi che loro stessi hanno creato a proprio esclusivo vantaggio, manipolando le masse.

      Non per niente, il motto era: “La guerra è pace, la libertà è schiavitù, l’ignoranza è forza”.
      A ogni modo, grazie mille ancora per il commento, conto presto di illustrare in modo più chiaro la canzone ampliando il paragrafo interessato, soprattutto alla luce di quanto letto!

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